Quanto fa tristezza la sinistra arroccata a difesa dello stipendio di Fabio Fazio…
C’era un tempo in cui il Pd – quando era di sinistra – attaccava la Rai per lo stipendio di Fabio Fazio. Ce lo ricorda la nostra foto tratta da un servizio di Dagospia, sempre sul pezzo.
Succedeva quando un deputato, Michele Anzaldi, si presentava all’autorità anticorruzione proprio per quanto percepito dal conduttore di “Che tempo che fa”.
Ieri lo attaccavano, oggi lo difendono
“La decisione del presidente dell’Anac Raffaele Cantone di denunciare alla Corte dei Conti il contratto milionario di Fabio Fazio, riportata su Repubblica, conferma non soltanto la fondatezza dell’esposto che ho presentato lo scorso anno, ma si spinge oltre chiedendo l’intervento dei giudici contabili”. Era quanto scriveva su Facebook lo stesso Anzaldi, aggiungendo: “Ora la Corte dei Conti valuti di pronunciarsi prima possibile, in modo da evitare il perdurare di eventuali danni erariali a carico delle finanze del servizio pubblico, prima che inizi la prossima stagione televisiva”.
Davvero è un nuovo Biagi?
Sembra passata un’era geologica. Oggi la sinistra, il Pd, difende a spada tratta il milionario del servizio pubblico radiotelevisivo. Zingaretti arriva a dire che la destra attacca Fazio “perché è un uomo libero”. Chissà che ne pensa Anzaldi. No, forse lo sappiamo, visto che giustamente rifiuta di paragonare Fazio a Enzo Biagi, come fa invece Michele Serra.
E’ che a Zingaretti non pare vero di poter monopolizzare uno spazio di tv pubblica in prima serata dedicata esclusivamente alla propaganda rossa. Basta consultare le ospitate decide dal programma per capirne chiaramente l’orientamento.
La risposta del Pd è quasi come quella dei Cinquestelle: “E allora Vespa?”. Come se si potessero mettere sullo stesso piano faziosità ed equilibrio. Fare politica in televisione, per di più pubblica, anche con i soldi nostri, è inaccettabile. Le comparsate di Roberto Saviano come di Mimmo Lucano sono indimenticabili per chi chiede invece cambiamento alla Rai. Pretendono di pagare Fazio perché continui a fare quello che piace ai compagni della parrocchietta perdente.