Processo a Ranieri per una battutaccia su Lazio-Atalanta. E’ la Champions…

3 Mag 2019 15:18 - di Francesco Certo

Finale di campionato avvelenato.  Scordiamoci il bel calcio, modello Barcellona e modello Messi. Ultimi turni con la corsa Champions tutta da vivere, e non solo sul campo. Il tema è Lazio Atalanta di domenica prossima. Bergamaschi rivali della Roma nella corsa al quarto posto e più di qualcuno ventila una prova “morbida” della Lazio pur di non favorire gli odiati cugini. Ranieri, imbeccato da un cronista,  inciampa come un pivello e la procura Figc guidata da Giuseppe Pecoraro  –  venuta a conoscenza delle frasi del tecnico  su Lazio-Inter del 2010- ha subito chiesto il video della conferenza per una analisi disciplinare del caso.
“E’ probabile – spiega una fonte qualificata – che una decisione sulla formalizzazione di un procedimento nei confronti del tecnico romanista verrà presa dopo una valutazione completa e quindi dopo le gare di questo turno di campionato”.
Accade che un cronista ricorda a Ranieri lo striscione di 9 anni fa comparso in curva Nord durante Lazio Inter che recitava, “Oh nooo”, come a invitare i calciatori a scansarsi per non agevolare la Roma, e Ranieri senza timore commenta: “E così è stato e così fu”.

“Sono una persona leale”

Il seguito della risposta in vista di Lazio Atalanta marca ancora le distanze da presunti comportamenti antisportivi.  “A me non interessa, su queste cose deve pensarci la Lega. Io penso a giocare, ad allenare, sono sempre stato una persona leale. Questo per me è importante”.
Passano pochi minuti e a Formello le acque si agitano subito. Il portavoce del club Arturo Diaconale alla radio ufficiale attacca:  credo che su questa conferenza stampa e sulle dichiarazioni di Ranieri debba intervenire la Lega. Le affermazioni sono gravi e pesanti e nascono dalla confusione tra tifoso e tesserato: il tifoso può fare e pensare quello che crede, un tesserato invece è una persona che ha un ruolo di responsabilità. Le dichiarazioni di un tesserato, soprattutto quando così gravi, devono essere almeno suffragate da delle prove. Altrimenti diventano offensive nei confronti di una società, come la Lazio, che queste cose non le merita”.

Laziali imbestialiti

Rincara il direttore della comunicazione Stefano De Martino: ” È grave quanto detto perché ricordo che ci fu un procedimento per la questione legata a Lazio-Inter del 2010. Il tema fu trattato anche se si parlava sulla base di voci. La questione, infatti, non ha avuto seguito “.  Sarà davvero un finale di campionato a dir poco arroventato.

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