Pista algerina per il pacco bomba di Lione: fermati due fratelli e la loro madre
Tre persone sono state fermate, a Lione, per l’attentato di venerdì nella centralissima Rue Victor Hugo, nel quale sono rimaste ferite 13 persone, tra le quali una bambina di 8 anni. Si tratta di due fratelli algerini, entrambi studenti, e di una donna che potrebbe essere la loro madre. Interrogata a piede libero, inoltre, la sorella dei giovani.
L’arresto alla fermata dell’autobus
A dare l’annuncio del primo arresto era stato lo stesso ministro dell’Interno, Christophe Castaner, ringraziando le forze anti-terrorismo della polizia di Lione e della direzione centrale di sicurezza. «La loro azione congiunta è stata determinante», ha scritto su Twitter, senza aggiungere però altri dettagli sull’operazione. È stato poi il sindaco della città, Gerard Coulomb, a riferire che il primo fermo è avvenuto mentre il sospettato stava prendendo un autobus: «Ha alzato subito le mani», ha detto il primo cittadino di Lione, parlando del momento in cui il ragazzo ha visto arrivare le forze anti-terrorismo. Secondo quanto riferito da Le Figaro, si tratta di uno studente di ingegneria di 24 anni, che abita con la madre e i fratelli ed era sconosciuto ai servizi di sicurezza.
La famiglia algerina fermata a Lione
Il giovane, sotto sorveglianza da domenica, è stato fermato alle 9.55 di stamattina mentre saliva su un bus nei pressi della sua abitazione, nel settimo arrodissement. Ora potrebbe ora essere trasferito a Parigi per essere interrogato dalla Procura antiterrorismo. Intanto è stato perquisito il suo domicilio alla ricerca di tracce di Tatp, l’esplosivo utilizzato per confezionare l’ordigno lasciato, all’interno di una borsa, sul marciapiede davanti a una panetteria. La bomba, attivata a distanza, era stata potenziata con viti e bulloni per essere più distruttiva. Dopo di lui è stato fermato il fratello, un minorenne che frequenta il liceo Ampere di Lione, e poi la madre, mentre è stata interrogata a piede libero la sorella dei ragazzi.