Palazzo occupato a Roma, Acea presenta un esposto per allaccio abusivo
E’ stato presentato questa mattina alle forze dell’ordine da parte di Areti spa (la società di distribuzione del gruppo Acea) un esposto contro ignoti per la violazione dei sigilli della cabina elettrica di media tensione da parte del card. Konrad Krajewski, l’elemosiniere del Papa che ha riattaccato la corrente nel palazzo occupato in via Santa Croce in Gerusalemme a Roma. Acea era stata obbligata a interrompere la fornitura su incarico del gruppo Hera, cui fa capo il contratto del palazzo. L’esposto è ora atteso in Procura.
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini è tornato a commentare: “Sostenere l’illegalità non è mai un buon segnale, ci sono tanti italiani che sono in difficoltà, ma le case non le occupano e le bollette le pagano”. Una puntualizzazione cui ha replicato Andrea Alzetta di Action: “Se ci intestano il contratto noi siamo ben felici di pagare”.
Nello stabile vivono 450 persone, delle quali 180 famiglie e 98 minori. Per il 30 per cento si tratta di italiani. “Salvini la ‘butta in caciara’ – sottolinea Alzetta – Anche la proprietà del palazzo ha una responsabilità sociale: se lascia un bene degradare fa un danno alla collettività”.
Come si legge sul Messaggero, tuttavia la proprietà – Investire Sgr – ha presentato cinque esposti in Procura per mettere fine all’occupazione illegale. “Qualche mese fa la beffa – scrive ancora il Messaggero – i vigili hanno inviato una missiva alla Investire Sgr sollecitandola a tutelare il decoro del porticato dello stabile, occupato da alcuni clochard”.
Nel pomeriggio si terrà un’assemblea per fare il punto della situazione nello stabile occupato. Adriano Cava di ‘Spine Time Labs’, il centro culturale polifunzionale che organizza attività ludiche nel palazzo, ha fatto sapere: “Faremo una raccolta firme perché se il cardinale Konrad sarà denunciato siamo pronti a autodenunciarci in sostegno al suo gesto di umanità”.