Ora le inchieste fanno male a chi le cavalca: Di Maio punito dove sono passati i giudici

27 Mag 2019 14:59 - di Natalia Delfino

Cavalcata è stata indubbiamente cavalcata. Eppure la bufera giudiziaria che si è abbattuta sulla Lega nel pieno della campagna elettorale non ha sortito alcun effetto. Ci sono i risultati nazionali e poi c’è il risultato di Legnano, Comune funestato dall’arresto di sindaco e due assessori e commissariato dal prefetto a una manciata di giorni dal voto. Luigi Di Maio ne ha fatto il simbolo della presunta «nuova tangentopoli» – così l’ha definita – che sarebbe emersa dall’inchiesta sugli appalti in Lombardia. I cittadini gli hanno risposto confermando l’alleato-competitor primo partito.

Nessuna ripercussione per Lega e FI. Debacle M5S

La Lega in città ha preso il 37,9%. Al secondo posto il Pd con il 25,15%. Solo terzo il Movimento 5 Stelle, che ha ottenuto assai meno della media nazionale: il 10,56%, contro il 17,07%. Il giustizialismo, insomma, non solo non ha pagato, ma sembra aver penalizzato Di Maio e i grillini. Nessuna ripercussione anche per Forza Italia, di cui pure era espressione l’unico esponente della giunta arrestato in carcere: il vicesindaco Maurizio Cozzi. Gli azzurri hanno preso l’8,61% dei voti, un dato assolutamente in linea con l’8,79% nazionale.

Lara Comi spera nel Cav

Chi, invece, potrebbe fare le spese dell’inchiesta sugli appalti in Lombardia è Lara Comi, tirata in ballo per una storia di presunti finanziamenti illeciti alla campagna elettorale, che lei invece ha spiegato come pagamenti per alcuni lavori svolti dalla sua società di consulenza. L’eurodeputata uscente ha preso 32.089 preferenze: non poche, ma forse non sufficienti a garantirle la rielezione. Prima di lei si sono piazzati Silvio Berlusconi e Massimiliano Salini. E proprio dal Cav potrebbe arrivare la salvezza: una volta verificati i seggi attribuiti agli azzurri nella circoscrizione Nord-Ovest, che dovrebbero essere due, Berlusconi potrebbe optare per un altro seggio, essendo stato candidato anche in altre tre circoscrizioni. «Ringrazio tutti i sostenitori che mi hanno voluto premiare con il loro voto, in una campagna elettorale dura e difficile, soprattutto nell’ultima parte, quando sono stata sottoposta a un processo mediatico più che di sostanza. Difficile tracciare un bilancio politico, quando ho dovuto trascorrere il tempo a smentire notizie false e gossip più che a parlare del lavoro fatto costantemente in questi anni in Europa», ha detto Comi, senza nascondere una certa «amarezza».


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