Nazionalizzare Bankitalia: la melina del M5S. FdI: “Devono chiedere il permesso alla Bce”

2 Mag 2019 18:38 - di Redazione

Caos in commissione Finanze alla Camera sulla proposta di legge di Giorgia Meloni relativa alla nazionalizzazione della Banca d’Italia. Dopo mesi di lavori parlamentari, sembrava finalmente arrivata la calendarizzazione della proposta di Fratelli d’Italia per l’Aula di Montecitorio. Ma la commissione presieduta dalla grillina Carla Ruocco, a sorpresa, ha chiesto un parere alla Bce di fatto prendendo tempo e allontanando così l’approdo del provvedimento in Assemblea.

L’iter in commissione della proposta (‘Norme per l’attribuzione a soggetti pubblici della proprietà della Banca d’Italia’) era cominciato lo scorso 20 febbraio. In quell’occasione, Ruocco aveva specificato che la conferenza dei capigruppo aveva previsto la calendarizzazione del provvedimento in Assemblea per il mese di marzo, ma l’esame non è più proseguito. Il governo – per bocca del sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa – si era riservato di intervenire in una fase successiva, arrivando così a oggi, quando è stato disposto un supplemento temporale per la presentazione degli emendamenti alla proposta di legge: il termine in commissione Finanze era stato fissato per lunedì 6 maggio, ma è stato appunto annullato.

Durissima la reazione di Fratelli d’Italia, che in una lettera al presidente Fico definisce sconcertante il rinvio della calendarizzazione della proposta di legge accusando la maggioranza di adottare una tattica dilatoria rispetto all’esame del provvedimento, evidente già solo dal fatto che nonostante l’esame della proposta sia stato avviato dalla Commissione di merito più di due mesi fa, solo ora, al momento della sua possibile calendarizzazione in Aula, la presidente della medesima Commissione ha ritenuto necessario rivolgersi alla Banca centrale europea per un parere. “Ho scritto ufficialmente al presidente della Camera dopo aver ribadito il diritto di Fratelli d’Italia di ottenere la calendarizzazione della legge numero 313, prima firmataria Meloni, recante norme per l’attribuzione a soggetti pubblici della proprietà della Banca d’Italia”, ha dichiarato in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida. “Al momento nessuna delle giustificazioni per mesi adottate per evitare la discussione di questo provvedimento alla Camera erano state del tutto convincenti, tuttavia quest’ultima è oggettivamente inquietante. Non solo perché la proposta di legge in oggetto, ripresentata in questa legislatura nell’identico testo già depositato durante la XVII, era già allora stata calendarizzata in Aula senza che alcuno ravvisasse la necessità di consultare in merito la Bce, ma anche perché in discussione è l’autonomia decisionale del parlamento italiano e la libertà di discutere le leggi presentate dai rappresentanti del popolo. Chiedere un parere a un’autorità esterna al nostro sistema costituzionale, oltretutto rimettendosi in toto alle tempistiche che tale autorità intenderà adottare per fornirlo, crea un precedente gravissimo di compressione della libertà di iniziativa dei singoli parlamentari e, con essi, delle singole forze politiche. Nella lettera chiediamo l’immediata calendarizzazione della nostra proposta di legge”.

A stretto giro è arrivata l’irritazione del deputato e capogruppo di Fdi in commissione Finanze, Marco Osnato: “Da mesi attendiamo la calendarizzazione del provvedimento a prima firma Giorgia Meloni che chiede di riportare la Banca d’Italia in mano pubblica, che in commissione Finanze è già stato affrontato e deve essere licenziato per l’Aula. L’ufficio di presidenza della commissione e quello dell’aula continuano a rimbalzarsi la responsabilità in merito alla fissazione della discussione, ma è evidente la volontà dilatoria della maggioranza grillo-leghista. Adesso addirittura scopriamo che, secondo i gialloverdi, il Parlamento italiano debba ‘chiedere il permesso’ alla Bce che deve dare parere positivo affinché si possa discutere la proposta. Di fatto facciamo commissariare la sovranità del popolo italiano da una sinceramente poco democratica istituzione europea. E’ questa la Sovranità di Lega e 5 stelle? Per Fratelli d’Italia il sovranismo va praticato e non predicato”.

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