Morte di De Michelis, disgustoso sciacallaggio di Vauro: «In lutto nani e ballerine»
Che Vauro esprima il peggiore livore della sinistra più becera lo sapevamo, però, ogni volta che il Vauro intinge la matita nel letame, non si riesce a trattenere un moto di disgusto. Letteralmente da voltastomaco è la vignetta pubblicata oggi su Left a proposito della scomparsa di De Michelis. «È morto De Michelis, in lutto nani e ballerine»: questa la battutaccia di Vauro che correda il disegno di una scalcinata danzatrice in tutù e di un triste nanetto barbuto. Come spesso accade in questi casi, lo sciacallaggio di Vauro offre il pretesto per lo sfogo dei peggiori istinti dell’estrema sinistra in rete. Non manca però chi, tra gli stessi amici del vignetitsta, esprime la sua contrarietà. Ecco un severo commento: «Apprezzo Vauro in mille cose… ma, a mio parere, questa se la poteva evitare. Si possono criticare la storia, le azioni, i fatti e i misfatti… ma la morte è altra cosa!!! La satira è per i vivi!».
La mcchina del sarcasmo non si ferma davanti a nulla
Già, la “morte è un’altra cosa”. Ma è inutile ricordare questa verità a chi non non ferma la macchina del sarcasmo di fronte a nulla. I “nani e le ballerine” di cui parla Vauro alludono all’abitudine di De Michelis di frequentare discoteche, una circostanza che veniva spesso utilizzata dagli avversari dell’esponente socialista per lanciare i loro attacchi. Si dà però il caso che il De Michelis, oltre ad amare feste e locali, era anche un politico di grande capacità e di indubbio profilo internazionale. Non sono molti, oggi, gli esponenti politici di tale levatura. E, quelli che ci sono, non militano certo a sinistra. In ogni caso, i “nani e le ballerine” di De Michelis mettevano allegria. Le vignette di Vauro o i sermoni dei vari Lerner e Saviano mettono solo trsitezza.
La vgnetta che pubblichiamo è tratta da Left e si trova sulla pagina Facebook di Vauro.
Quando Vauro morirà sara la prima ed ultima volta che canterò “Bella Ciao”…………………
In suo onore ovviamente, ma per me un gesto “liberatorio”.