“Molti nemici, molto onore”: se lo dice la Merkel al Corriere va bene
“Molti nemici, molto onore”: Salvini? No, Angela Merkel. Silenzio. Che ha dell’incredibile: alla campionessa dell’antisovranismo, per dirla con la fulminante ironia di Pietrangelo Buttafuoco, “le scappa di uscire al naturale“. E, per di più, sul Corriere della Sera. Che pubblica il verbo, papale papale. Nel silenzio più totale. Perché nessuno se ne accorge. Pubblica un’intervista alla Cancelliera, il giornale di Cairo e della borghesia più evoluta e più illuminata. E pubblica proprio quella frase, quel motto che da noi non può che rimandare al Duce. Certo, la Merkel cita il “Molti nemici, molto onore”, per liquidare il greco Varoufakis. Ma nessuno si scompone. Né la Christiane Amanpour, star della Cnn, che firma l’intervista e che non le chiede conto. E nemmeno chi ne legge la traduzione a via Solferino. Non se ne accorgono. E se qualcuno s’accorge, non fiata. Che, per carità!, può essere pure normale in Crucconia, dato che -premette la Cancelliera- è un “loro” modo di dire (datato 1500, circa). Ma, ecco: da noi, no. Non in quest’Italia fieramente democratica. Non qui, dove ogni momento è quello buono per dargli al fascista. Non nel Belpaese dove il solo ricordo può mutare in colpa e dove c’è sempre qualche genio pronto a propone di strappare via quel motto ancora incastonato negli splendidi mosaici all’ingresso del Foro Italico. Non al Corriere, soprattutto. Dove quando qualcosa di simile uscì da un tweet del truce Capitano leghista (con un “tanti” al posto di “molti”) provocò cateratte di autentico sdegno. Al contrario di adesso. Che se lo dice la Merkel, si può: “Molti nemici, molto onore”.
L’italia, la povera italia, è diventata la patria dell’ipocrisia