Meloni sfida la Lega: propongo al governo un’agenda sovranista, vediamo se Salvini ci sta
Ora che nel governo i rapporti di forza sono cambiati per volontà degli italiani, che con il voto alle europee di domenica scorsa hanno sonoramente bocciato le politiche del M5S, Giorgia Meloni lancia una sfida alla maggioranza gialloverde.
In una conferenza stampa alla Camera, affiancata dai capigruppo Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani, ha proposto un’agenda sovranista al governo: “Riproponiamo le misure chi già ci avevano bocciato per volontà del M5S e che sui temi della sicurezza, del lavoro e della famiglia sono in grado di dare un’impronta diversa alle politiche di governo. Il nostro auspicio resta quello di nuove elezioni, ma se Salvini e Di Maio vogliono andare avanti questa è la nostra sfida per il bene degli italiani”.
Nell’ambito delle proposte per il lavoro FdI rilancia la flat tax incrementale, cioè la tassazione al 15% su tutto quello che si dichiara in più rispetto all’anno precedente. “Questa flat tax non ha bisogno di 20-30 mld di euro per essere realizzata”, ha detto Giorgia Meloni. Inoltre FdI dice no allo split payment (prevede che il fornitore privato incassi la fattura al netto dell’IVA al debito, che sarà versata direttamente dall’ente di Pubblica Amministrazione all’Erario) per le piccole e medie imprese. Infine propone che, se un extracomunitario vuole aprire un’attività commerciale in Italia, venga pagata una cauzione di 30mila euro che poi verrà scalata dalle tasse per evitare che i negozi aperti da cinesi o altri extracomunitari eludano il fisco nei primi anni di attività per poi abbassare la saracinesca e rendersi irreperibili.
Nel settore famiglia le proposte di FdI sono: asili nido gratuiti per tutti, misura da finanziare coi soldi avanzati dal reddito di cittadinanza, e garantire anche ai lavoratori autonomi l’accesso agli assegni familiari.
Infine, nell’ambito delle misure sulla sicurezza, FdI chiede di escludere dal reddito di cittadinanza i condannati con sentenza definitiva e coloro che sono stati denunciati per non avere mandato i figli a scuola o per averli indotti a mendicare. E ancora l’aumento delle pene per le violenze contro le forze dell’ordine, la revisione del reato di tortura, la guerra alla mafia nigeriana.