Meloni: «L’Europa pensi a difendere i confini, non a “massacrare” i popoli»
In Europa per «cambiare tutto». Lo slogan della campagna elettorale di Fratelli d’Italia per le europee conquista i vertici dell’Alleanza dei Conservatori e riformisti europei (Acre) e diventa programma politico dell’intero gruppo cui il partito di Giorgia Meloni ha aderito nei mesi scorsi. «Vogliamo cambiare tutto in Europa, proponendo una visione alternativa e concreta», si legge in una lettera aperta pubblicata sul Corriere della sera a firma non solo della stessa Meloni, ma anche di Jan Zahradil, esponente del partito conservatore ceco Ods, che l’Acre, «terza forza in ordine numerico del Parlamento europeo», candida alla Commissione Ue.
«Riformare l’Ue per salvare il sogno europeo»
La lettera descrive la cornice politica di questo cambiamento radicale, entrando però anche nel merito della «visione alternativa e concreta» che ne deriva. «Il 26 maggio ai cittadini sarà chiesto di scegliere che tipo di futuro vogliono per l’Unione europea», si legge nel testo di Meloni e Zahradil, che sottolineano come «il dibattito sul futuro dell’Ue non può essere ridotto a una scelta tra un’Unione pienamente federale o la dissoluzione della Ue». Così com’è stata finora, «questa Unione europea, questo super-Stato burocratico che tutto regola e controlla, spesso contro la volontà dei suoi popoli, ha fallito»: i due leader conservatori lo scrivono chiaramente, ricordando che sono stati loro, la loro famiglia politica, i primi a capirlo e a reclamare la necessità di una riforma. «La narrativa del pensiero federalista ci descrive come i distruttori dell’Europa, non è così», chiariscono Meloni e Zahradil, ribadendo che «l’unico modo per salvare il sogno europeo è quello di riformare l’Europa, creando una comunità che faccia meno, ma meglio». Una “rivoluzione” che oggi è a portata di mano grazie a una «competizione elettorale diversa delle precedenti», perché in grado di dare vita a «nuovi equilibri»: «In Europa è arrivato il momento di rompere l’asse Popolari/Socialisti per spostarlo a destra portando l’Unione verso una nuova direzione».
Meloni e Zahradil: «Ecco l’Europa che vogliamo»
Ma qual è questa nuova Europa possibile? «Noi – spiegano Meloni e Zahradil – crediamo in un’Europa che sia una comunità di Stati nazionali liberi e sovrani che scelgono di cooperare tra loro su alcune materie fondamentali, ma che mantengono la propria autonomia sulle scelte più vicine ai cittadini. Noi crediamo in un’Europa che sappia difendere i propri confini dall’immigrazione incontrollata e la propria sicurezza della minaccia del fondamentalismo islamico; crediamo in un’economia sociale di mercato che sappia sostenere le imprese senza aggiungere tasse e burocrazie europee a quelle nazionali; crediamo nella libertà della persona, ma combattiamo il relativismo culturale, in nome della nostra civiltà cristiana e della famiglia». «Tenendo fede a questi principi, siamo convinti che i Conservatori europei potranno essere centrali nella composizione del prossimo Parlamento europeo e fondamentali per avviare una vera riforma dell’Unione», scrivono Meloni e Zahradil nella lettera in cui si sottolinea l’importanza di FdI che «porterà al gruppo (dei Conservatori europei, ndr) una significativa rappresentanza delle nazioni dell’Europa mediterranea». «Cogliamo l’attimo e impegniamoci ancor più che nel passato per rispondere alle preoccupazioni dei nostri cittadini», è dunque la conclusione dei due leader, che avvertono: «Il momento di cambiare tutto in Europa è ora».