Meloni: «La nostra priorità? Dare un governo vero all’Italia, basta barzellette»
«Se Fratelli d’Italia sarà forte alle europee, potremo costruire un’altra Europa e un altro governo in Italia. Se andremo bene, la prima cosa che cambieremo sarà il “governo del cambiamento” che non ha saputo dare le risposte che gli italiani chiedevano. Lavoriamo per un’alternativa, gli italiani lo devono sapere che un’altra maggioranza è possibile, noi siamo pronti a dire la nostra». Giorgia Meloni, durante un incontro con i giornalisti a Trieste, torna a ribadire l’importanza strategica dell’appuntamento del 26 maggio come spartiacque, non solo per ribaltare la dirigenza e la politica di Bruxelles ma anche per mandare a casa il governo gialloverde liberando gli italiani dalla morsa di Di Maio.
Meloni: in Europa per cambiare tutto
«In Europa andiamo per cambiare tutto e non per modificare qualche parametro, vogliamo distruggere l’attuale costituzione europea e costruirne una che rispetta tutti gli Stati, una nuova confederazione europea. Abbiamo aderito ai programmi dei conservatori e con loro possiamo costruire una nuova maggioranza. Vogliamo un’Europa che non faccia discriminazione e dove difendere i nostri diritti, marchi e lavoro italiano, senza concorrenza sleale che favorisce alcuni a sfavore di altri», ha detto la leader di Fratelli d’Italia prima di passare in rassegna gli importanti risultati portari a casa da FdI anche dal ruolo di opposizione. «È grazie a noi se l’Italia ha detto no al Global compact, che sarebbe stato la fine degli Stati nazionali e relativi confini. Grazie al blitz dei nostri parlamentari siamo riusciti a far passare il no dell’Italia sulla questione». Stesso impegno per bloccare la rotta balcanica: «Dati della polizia di frontiera sono chiari – scandisce la Meloni – arrivi triplicati nel 2017-2018, aumentati nel 2019, e nessuno ne parla, solo noi ne parliamo da sempre. Questo è anche un problema di sicurezza importante. Siamo qui per chiedere una gestione europea seria e chiedere al governo di intervenire con l’esercito se necessario, da affiancare alla polizia. Bisogna fermare questa rotta o il Friuli diventerà la Lampedusa del Nord».
Il governo deve rispondere sulle tasse
Critiche serrate anche alla politica economica targata 5Stelle, dalla barzelletta del reddito di cittadinanza alle bugie sulla detassazione. «Le politiche economiche non potevano essere lasciate in mano a M5S, e ne vediamo le conseguenze. Il reddito di cittadinanza in Friuli non funziona: la gente vuole lavorare. Dobbiamo aiutare le imprese e le realtà produttive. Invece aumentano tasse e burocrazia. Lo Stato è sempre più nemico». Il calo della pressione fiscale non va oltre gli slogan del governo. La Meloni incalza l’esecutivo che non dà risposte chiare alle famiglie italiane. «Il governo deve dirlo. Le clausole salvaguardia sull’Iva e sull’accise benzina arriveranno? Oppure davvero nei prossimi anni aumenteranno? Se aumentano accise temo non sarà sufficiente neanche il bonus carburante per impedire la concorrenza degli Stati con accise minori delle nostre. Spero che queste siano materie italiane da trattare anche in Europa».