Le donne di CasaPound: basta pregiudizi su di noi. I due di Viterbo? “Hanno sbagliato”
“Non mi sono mai sentita più al sicuro se non in CasaPound. Sono una delle donne di CasaPound non vi permetto di sciacallare, di generalizzare, di toccare questo Movimento pulito ed onesto dove noi donne siamo apprezzate solo per il nostro impegno e la nostra militanza”, reagisce così Emmanuela Florino (nella foto) esponente di CasaPound a Napoli, scrivendo su Fb un commento alle notizie sullo stupro di Viterbo.
Già, ma sugli stupratori neanche una parola? Castrazione chimica, come ha detto Simone Di Stefano. Parole chiare, che le militanti sposano in pieno. Passando al contrattacco rispetto all’idea del maschilismo imperante a CasaPound. Una favola. Un dato contestato da Carlotta Chiaraluce che al giornalista del Corriere replica:”Ma vi pare che noi abbiamo mai organizzato convegni sul vir o sulla cultura del macho? Vorrei ricordarvi che siamo per le unioni civili e un giorno venne a parlarne nella nostra sede romana paola Concia mica la Mussolini…”.
Va oltre Angela De Rosa, portavoce di CasaPound Milano: “Sono certa che se mi presentassi in sede con un fidanzato nigeriano o una donna per compagna i camerati non sgranerebbero affatto gli occhi”. Un movimento dunque tutt’altro che retrogrado. E gli accusati di stupro a Viterbo? “Camerati che sbagliano”, sentenzia Angela De Rosa. E aggiunge, forse consapevole della levità del giudizio: “Anzi che hanno proprio smarrito la strada”. E conclude parlando del rapporto uomo-donna: “Tra un uomo che non sa cambiare una lampadina e un uomo che fa l’uomo e mi difende, io scelgo sempre quest’ultimo”.
Emmanuela Florino ci tiene a precisare, infine, che lo stupratore in casa possono averlo tutti, anche il Pd (il caso Luca Bianchini docet) eppure nessuno si sognò di chiedere lo scioglimento del Partito democratico.