La madre di Regeni contro Vecchioni: non ci servono canzoni di cantanti settantenni… (video)

10 Mag 2019 10:23 - di Redazione

Paola Regeni, la madre di Giulio, non usa mezzi termini nel bocciare l’iniziativa di Roberto Vecchioni che nel suo ultimo album, L’Infinito, ha dedicato una canzone al ricercatore torturato e ucciso in Egitto. “Non servono canzoni su mio figlio, come quella di un noto cantante settantenne, ma azioni e gesti che aiutino davvero la verità. Chi sa, chi vuole dire qualcosa sulla morte di nostro figlio – aggiunge la madre di Giulio -, prima parli con la sua famiglia e con il nostro legale. Così ci potete aiutare; in caso contrario è meglio il nulla, grazie. Ci siamo già noi”. Queste le parole pronunciate al Salone del Libro. Polemiche anche su chi ha fatto libri su Giulio, usando il copie e incolla. L’appello è sempre lo stesso: chi ha informazioni, parli con la famiglia, aiuti la ricerca della verità.

Vecchioni ci è rimasto male e lo racconta a Rolling Stone: “Nella canzone si fa accenno alla vicenda di Giulio, ma in maniera corretta e innamorata, senz’altro dalla sua parte. Per questo non credo di aver leso alcun diritto della signora, che conosco e a cui voglio bene”. E aggiunge: “Ho mantenuto la promessa di non cantarla in tv o parlarne con i giornalisti. L’ho cantata in teatro e la farò in tour, ma l’ho tenuta in un angolo. Non l’ho fatta diventare un singolo per rispetto a lei, anche se ci avevo pensato. Non volevo strumentalizzare la vicenda, non so cos’altro avrei dovuto fare”, conclude il cantautore. Si dice infine indisponibile a rinunciare al brano: “Me lo impone la mia libertà espressiva, non mi si può togliere una canzone”.

 

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