La madre di Regeni contro Vecchioni: non ci servono canzoni di cantanti settantenni… (video)
Paola Regeni, la madre di Giulio, non usa mezzi termini nel bocciare l’iniziativa di Roberto Vecchioni che nel suo ultimo album, L’Infinito, ha dedicato una canzone al ricercatore torturato e ucciso in Egitto. “Non servono canzoni su mio figlio, come quella di un noto cantante settantenne, ma azioni e gesti che aiutino davvero la verità. Chi sa, chi vuole dire qualcosa sulla morte di nostro figlio – aggiunge la madre di Giulio -, prima parli con la sua famiglia e con il nostro legale. Così ci potete aiutare; in caso contrario è meglio il nulla, grazie. Ci siamo già noi”. Queste le parole pronunciate al Salone del Libro. Polemiche anche su chi ha fatto libri su Giulio, usando il copie e incolla. L’appello è sempre lo stesso: chi ha informazioni, parli con la famiglia, aiuti la ricerca della verità.
Vecchioni ci è rimasto male e lo racconta a Rolling Stone: “Nella canzone si fa accenno alla vicenda di Giulio, ma in maniera corretta e innamorata, senz’altro dalla sua parte. Per questo non credo di aver leso alcun diritto della signora, che conosco e a cui voglio bene”. E aggiunge: “Ho mantenuto la promessa di non cantarla in tv o parlarne con i giornalisti. L’ho cantata in teatro e la farò in tour, ma l’ho tenuta in un angolo. Non l’ho fatta diventare un singolo per rispetto a lei, anche se ci avevo pensato. Non volevo strumentalizzare la vicenda, non so cos’altro avrei dovuto fare”, conclude il cantautore. Si dice infine indisponibile a rinunciare al brano: “Me lo impone la mia libertà espressiva, non mi si può togliere una canzone”.