La Figc retrocede il Palermo in serie C per irregolarità gestionali tra il 2014 e il 2017
Retrocessione all’ultimo posto della classifica del campionato di serie B appena concluso, quindi in serie C. È questa la sanzione decisa nei confronti del Palermo dal Tribunale federale nazionale della Figc, presieduto da Cesare Mastrocola, per l’illecito amministrativo che si è consumato tra il 2014 e il 2017. Il tribunale di primo grado ha quindi accolto la richiesta della procura Figc guidata da Giuseppe Pecoraro per quanto riguarda il club rosanero. Il Tfn ha invece dichiarato inammissibile il procedimento nei confronti dell’ex presidente Maurizio Zamparini, per il quale la procura aveva chiesto 5 anni di inibizione con richiesta di preclusione (radiazione). Il Tribunale federale nazionale ha inoltre inflitto 5 anni di inibizione con preclusione ad Anastasio Morosi e 2 anni di inibizione a Giovanni Giammarva, rispettivamente presidente del Collegio sindacale e presidente del consiglio di amministrazione della società. Il Palermo ha messo in atto “una sistematica attività volta ad eludere i principi di sana gestione finanziaria e volta a rappresentare in maniera non fedele alla realtà lo stato di salute della società deferita”. È quanto si legge nelle motivazioni del Tribunale federale nazionale della Figc in merito alla sentenza con cui ha inflitto al Palermo la retrocessione in serie C per irregolarità gestionali. Secondo i giudici federali il “quadro descritto emerge in tutta la sua gravità”. “A fronte di tali circostanze – si legge ancora -, è derivato il compimento di attività chiaramente elusive, idonee a non fotografare la reale situazione della società, proseguite ininterrottamente dal 2015 al 2018 e aventi il loro apice relativamente al bilancio al 30 giugno 2016 le cui alterazioni, per quanto risulta dagli atti oggetto del giudizio, hanno consentito di conseguire l’iscrizione al campionato di calcio 2017/2018”.