La Boldrini dalla Gruber: naufragata l’armata Brancaleone del listone, per le europee s’aggrappa al Pd (Video)

14 Mag 2019 10:13 - di Lara Rastellino

Forse, più che una «scelta che rafforza convinzioni e progetto», come commentato a caldo da Zingaretti, quella annunciata da Laura Boldrini di votare per il Pd sembra proprio una scelta “forzata”, obbligata dall’impossibilità ormai evidente anche alla ex presidenta della Camera, di riunire tutto il centrosinistra sotto l’egida di un solo listone con cui affrontare la competizione europea…

Voterò per il Pd: la scelta “forzata” annunciata da Laura Boldrini dalla Gruber

«Ci dobbiamo occupare di Europa più che di Salvini e secondo me stiamo decidendo il futuro dell’Unione Europea e dei nostri figli», comincia trionfalistica e prendendola un pio’ alla lontana la Boldrini mentre, sollecitata dalle domande insolitamente non pungenti della conduttrice in studio, prova a giustificare la decisione di schierarsi con il Pd alle prossime lezioni europee. «Da tempo avevo proposto una lista di tutto il centrosinistra perché secondo me c’era bisogno di un’operazione innovativa. Purtroppo però – è costretta ad ammettere laconica la fondatrice di Leu – non è stato possibile, ma spero che tutte le liste del centrosinistra raggiungano la soglia del 4% per non disperdere voti». Poi, la tirata retorica e più squisitamente propagandistica – in fondo si è in campagna elettorale, e quando si è dalla Gruber bisogna sfruttare al meglio l’opportunità di auto-incensarsi visto che almeno ai commilitoni dem la conduttrice lo consente –: «Io ho scelto di votare la lista del Partito Democratico perché è la lista che ha fatto più sforzi per aggregare, perché il Pd appartiene alla famiglia socialista, che al Parlamento europeo è la componente progressista più forte, e poi perché ho letto il programma e ci ho trovato una svolta sociale importante». L’annuncio è fatto, il servizio è reso, la puntata di “Otto e mezzo” può proseguire sul crinale dello spot elettorale pro-sinistra.

Sciolta l’armata Brancaleone di Leu, la Boldrini a Bruxelles cerca casa nel Pd

Insomma, dopo una lunga militanza anti-renziana, la scelta di fondare e disfare l’armata Brancaleone di Leu a nemmeno un anno dalla sua nascita, alla fine la Boldrini annuncia di voler tornare a casa nell’alveo del Pd. L’ex presidenta della Camera molla Kompagni di avventura e ex commilitoni di sventura di LeU regalando loro un’ultima pacca sulla spalla: “Da tempo avevo proposto una lista di tutto il centrosinistra perché secondo me c’era bisogno di un’operazione innovativa. Purtroppo non è stato possibile, ma spero che tutte le liste del centrosinistra raggiungano la soglia del4% per non disperdere voti»: una strana chiamati alle armi che suona un po’ come “armiamoci e partite”: è un po’ come scrive tra gli altri il sito di Libero in queste ore, «giustamente lei ha voluto contribuire alla causa tirandosene fuori. Chissà, magari verrà ripagata in futuro con un’altra poltrona? In fondo le vie della riconoscenza politica sono infinite». E tanto per rassicurare figliol prodigo e proseliti, a stretto giro arriva pure la benedizione di Zingaretti: «La lista unitaria l’abbiamo pensata proprio per riunire un campo largo e mandare a casa il governo delle destre Salvini-Di Maio»: ora, dunque, non resta che stare a guardare e vedere se davvero progressisti, democratici, alternativi della sinistra inclusiva e innovativa sapranno mimetizzarsi, amalgamarsi, confrontarsi e sostenersi in nome della comune battaglia europeista o se invece componenti differenti tra di loro e agglomerate a forza faranno implodere l’ambizioso progetto elettorale…

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