Israele, l’ira degli ebrei contro gli ultraortodossi esentati dalla leva: ora basta
La spinosa questione della leva militare degli ultraortodossi, che rischia di portare Israele ad elezioni anticipate, divide da tempo il paese.
Una sentenza dell’Alta corte di giustizia di Israele del 2017 impone al governo di trovare una soluzione, ma finora è stato impossibile raggiungere un accordo che soddisfi in maniera equilibrata tanto i laici quanto i partiti religiosi. ,
Il moldavo Avigdor Lieberman, leader di un partito laico della destra nazionalista, Israel Beytenu, ne ha fatto un suo cavallo di battaglia. E ora minaccia di non entrare nel nuovo governo di Benyamin Netanyahu se non otterrà soddisfazione.
Lo scorso luglio, pochi mesi dopo che in Israele si era rischiata la crisi di governo su questo tema, il Parlamento israeliano ha approvato, in prima lettura, una legge che prevede un graduale aumento della partecipazione degli ultraortodossi al servizio militare, ma anche multe per le yeshiva, i seminari religiosi, che ostacoleranno l’arruolamento dei loro studenti.
Padre del provvedimento era proprio Lieberman, allora ministro della Difesa, che aveva preparato il testo d’accordo con l’establishment militare.
Già allora i due partiti religiosi – Shas e Torah unita nel giudaismo – si erano opposti. Il provvedimento era passato grazie ai voti di un partito di opposizione, la formazione laica centrista Yesh Atid, che ora è confluita nel partito Bianco e Blu dell’ex capo di Stato maggiore Benny Gantz. La legge si era poi arenata, di fronte alla minaccia degli ultraortodossi di uscire dal governo. Alla fine era stato Lieberman a sbattere la porta a metà novembre, in polemica anche sulla gestione del conflitto con Hamas nella Striscia di Gaza. L’uscita dal governo del suo partito Yisrael Beitenou aveva poi portato alla convocazione di elezioni anticipate, che si sono tenute il 9 aprile. La questione è da tempo all’ordine del giorno in Israele, dove i laici non sopportano più che siano soltanto i loro figli a rischiare la vita per difendere la sicurezza del paese. La crescita della popolazione degli ultraortodossi, che tendono ad avere molti figli, rende sempre più insopportabile l’esenzione per chi si dedica agli studi religiosi, che un tempo riguardava solo un’esigua minoranza.