Indagato Bonometti, presidente Confindustria Lombardia: sospetti su 30mila euro

15 Mag 2019 12:07 - di Redazione

Il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, sarebbe iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta milanese su appalti e corruzione. Ieri era stato ascoltato dai pm della Dda di Milano che indagano sulle presunte tangenti in Lombardia, inchiesta che ha portato, nei giorni scorsi, a 27 arresti. Gli inquirenti starebbero vagliando le modalità di un finanziamento da parte dell’industriale a un candidato alle elezioni europee per vedere se vi sono degli estremi non leciti. In particolare si starebbe esaminando un versamento di circa 30mila euro per un breve testo che risulterebbe anche scaricabile da internet. Bocche cucite dalla Confindustria regionale. Per il momento a Bonometti non sarebbe arrivato alcun avviso.

Il sospetto degli inquirenti è quindi che si tratti di una forma di finanziamento illecito. Ci sono altri due imprenditori che sono stati iscritti nel registro degli indagati con la stessa accusa. Gli investigatori hanno ricostruito il caso di un altro imprenditore che avrebbe acquistato una consulenza con lo stesso meccanismo, poche pagine copiate a fronte di un compenso di 40mila euro. Una spesa non da poco se si considera che il fatturato della sua azienda è di 200mila euro.

Le inchieste procedono. Ieri ad essere ascoltati sono stati altri testimoni e indagati tra i quali un’avvocatessa ligure citata da Giuseppe Zingale, dg dell’ente Afol Metropolitana, come colei che, tramite l’eurodeputata forzista Lara Comi (che non risulta indagata), ha ricevuto consulenze dall’ente per un progetto, come ha spiegato lo stesso dirigente interrogato dal gip Raffaella Mascarino, che si proponeva di lanciare l’Agenzia per la Formazione, Orientamento e Lavoro in Europa.

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