Il Primo Maggio della Meloni: “Noi difendiamo chi lavora e produce, non i mantenuti” (video)
Sul palco con un caschetto da operaio, “a simboleggiare il lavoro, quello vero”, Giorgia Meloni ha tenuto un comizio in occasione del Primo Maggio organizzato in una piazza di Jesolo, uno “sconcerto”, lo definisce la leader di Fratelli d’Italia, “molto diverso da quello che fanno i sindacati a Roma con 800 mila euro…”. La Meloni se l’è presa proprio con loro, i grandi sindacati italiani che fingono di non vedere tanti lavoratori che restano nell’ombra, gli autonomi, gli artigiani, le partite Iva, i piccoli imprenditori, “quelli a cui ci rivolgiamo noi, quelli che rappresentano la vera ricchezza nazionale, che non sono iscritti ai sindacati, non cercano sussidi e lottano tutti i giorni per sbarcare il lunario…”. Giorgia Meloni ha poi attaccato il governo, che ha “appaltato il tema del lavoro ai Cinquestelle, che hanno riesumato temi e battaglie sconfitte da anni, argomenti che ormai utilizza solo Fausto Bertinotti, col risultato di creare nuova disoccupazione aumentando il costo del lavoro col decreto dignità…”. Per non parlare della fatturazione elettronica, “che sta facendo chiudere centinaia di aziende”, e a tante altre norme che servono solo a “vessare le piccole imprese”. “Noi difendiamo chi produce lavoro e ricchezza non chi mantiene i disoccupati con sussidi che in gran parte stanno finendo nelle tasche di immigrati e stranieri…”.
“Ai sindacati che ci fanno sempre la morale su tutto e ci insegnano che cosa dobbiamo fare lancio una sfida: dopo aver tagliato i vitalizi dei parlamentari e aver fatto qualche iniziativa contro le pensioni d’oro, l’unico sistema privilegiato pensionistico che rimane è quello per i sindacalisti. Se si riuscisse a mettere mano su questa materia, i sindacati sarebbero più credibili quando chiedono a tutti di fare dei sacrifici”, ha detto la Meloni.
Il video integrale della diretta da Jesolo.
#sConcerto del primo maggio: seguitemi in diretta da Jesolo!
Pubblicato da Giorgia Meloni su Mercoledì 1 maggio 2019
Lavorare non è più di moda, costa fatica, sacrifici e salute e viene remunerato poco, visto che lo Stato si appropria del 55% alla fonte del lordo tra Irperf, addizionali, contributi sociali, contributo SSN e cuneo fiscale…………..meglio vivere da mantenuto o sussidiato e non pagare nulla, magari con un reddito in nero.
Finalmente si è conclusa la ignominiosa parata nazionale del decrepito e rancido comunismo.
Le hanno tentate tutte per ricuperare consenso e voti: hanno rispolverato vecchie cariatidi ed arruolato novelli fans come Ilaria Cucchi…!
Provo molto fastidio, ma anche un po’ di umana pena !
A Trieste sono sfilati sventolando la bandiera bianca,rossa e blù della vecchia Jugoslavia assieme a quella tricolore con la stella rossa dei partigiani infoibatori.Schifo !