Il Nazareno in salsa siciliana al derby con i sovranisti al ballottaggio di Gela
Da sempre la Sicilia è stata per gli osservatori politici uno straordinario laboratorio, dove osservare o sperimentare soluzioni esportabili nel resto della Nazione. Dopo tutto, parafrasando Veneziani, la Sicilia non è altro che un’Italia esagerata, nei vizi e nelle virtù.
Ed ecco che a Gela, nel profondo sud d’Italia, per la prima volta si trovano a fronteggiarsi le coalizioni di quello che potrebbe essere un nuovo bipolarismo: sovranisti contro le forze del nuovo “patto del Nazareno”.
Tra l’altro, altro dato non trascurabile, a Gela molto prima di quanto stiamo vedendo a livello nazionale, è stata tastata l’inconsistenza e l’incapacità amministrativa dei cinque stelle, con una vicenda molto grottesca che ha condotto il loro sindaco eletto nel 2015, prima all’espulsione dal partito e poi alla sfiducia in Consiglio. Un fallimento totale testimoniato anche dal tonfo elettorale di domenica scorsa.
Pd e Forza Italia di Miccichè
Tornando all’attualità, il 12 maggio, gli elettori gelesi troveranno da una parte la coalizione guidata da Giuseppe Spata sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega e Udc, dall’altra parte la coalizione di Lucio Greco, la quale mette insieme le liste civiche dove si celano Pd e la parte di Forza Italia che guarda alle posizioni di Micciché.
Un test valutato come importantissimo da tutti gli osservatori, e al quale guardano con estremo interesse anche i forzisti guidati da Micciché, il quale ha espressamente dichiarato di fare il tifo per una coalizione che, anche a livello nazionale, metta insieme i moderati sul modello del “patto del nazareno”. Il tutto, naturalmente, chiave anti-Salvini e anti-Meloni.
Angelo Cascino, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, rivendica la bontà della scelta intrapresa dal partito: “Abbiamo voluto, dal punto di vista politico, dar vita ad una coalizione il cui perimetro fosse il più coerente possibile con le nostre posizioni. La scelta di correre insieme alla Lega ed all’Udc -continua Cascino-, oltre a quella larga parte di classe dirigente di Forza Italia che non ha condiviso la linea di un nuovo ‘patto del nazareno’.
Lega e Fratelli d’Italia insieme
Non può più mettersi insieme il diavolo con l’acqua Santa – rincara Cascino – noi ci battiamo per la difesa dei valori che rappresentiamo, non possiamo essere alleati di forze politiche come il Pd, che con il loro malgoverno durato un quarto di secolo, hanno portato al tracollo socio economico del nostro territorio.
Lasciamo ad altri l’illusione che fare alleanze per acquisire ‘potere per il potere’ possa attrarre il consenso di un’area moderata che, anche in Sicilia -chiosa Cascino-, si orienta ormai verso la chiarezza e la coerenza dell’offerta politica. Di certo le marmellate non ci piacciono e pensiamo che non siano compatibili con i gusti dei gelesi e degli italiani”.