I grllini sciacallano sui guai giudiziari della Lega, che ora teme un oscuro complotto: «Diamo fastidio…»

17 Mag 2019 10:00 - di Leo Malaspina

La tegola era arrivata ieri, in mattinata, quando il sindaco leghista di Legano, Gianbattista Fratus, veniva arrestato insieme al vicesindaco in quota Forza Italia Maurizio Cozzi e l’assessore alle Opere pubbliche Chiara Lazzarini. Arresti che scattano a pochi giorni dal terremoto sugli appalti in Lombardia e che provocano un altro scossone nel governo. L’accusa per i tre è di turbata libertà̀ degli incanti, turbata libertà̀ del procedimento di scelta del contraente e corruzione elettorale. In carcere finisce solo Cozzi, mentre a Fratus e Lazzarini vengono concessi i domiciliari. Il Comune è commissariato. L’inchiesta, neanche a dirlo, è il pretesto per scatenare l’ennesimo botta e risposta tra i due vicepremier.

I grillini ormai non fanno mistero di godere delle disgrazie altrui, della Lega in particolare, con Di Maio che va all’attacco: “C’è un’evidenza, ovvero che il sistema dei partiti continua ad essere fortemente inquinato, spuntano tangenti ovunque, giorno dopo giorno e la scelta in vista delle europee sembra essere sempre più chiara: il 26 maggio la scelta sarà tra noi e questa nuova tangentopoli” dice in una nota. Gli fa eco il ministro della giustizia, Alfonso Bonafede: “Non commento mai le indagini in corso – ammette – ho massimo rispetto per i magistrati che devono lavorare in pace. Rilevo che in Italia c’è una emergenza corruzione”.
E le truppe pentastellate non sono da meno: “Quando il Movimento 5 Stelle dice che è in corsa una nuova tangentopoli e che la corruzione è un male ancora in salute nel nostro Paese evidentemente non sbaglia – esordiscono -. Ma qui il problema non è avere ragione o torto, dire ‘l’avevamo detto’. Gli arresti di questi giorni e i continui casi di mazzette, tangenti e corruzione che hanno investito i partiti restituiscono il volto peggiore della Politica, quella che ha determinato la sfiducia dei cittadini verso le istituzioni”.

Salvini però non si scompone e sembra incassare i colpi anche se si lascia andare al complottismo. In merito alle indagini, dice, “non commento”. «Ho fiducia nei miei uomini e nella magistratura fa sapere, dicendosi speranzoso che “tutte queste indagini che si stanno aprendo si chiudano in fretta per distinguere colpevoli e innocenti”. Poi, all’ora di cena, rialza la testa e accusa: «Noto che nei confronti miei e della parte politica che rappresento c’è un attacco che non c’è mai stato negli ultimi 20 anni – sottolinea da Napoli – evidentemente abbiamo dato e stiamo dando fastidio a qualcuno. Non mi fermo, anzi, lavorerò con ancora più voglia e impegno».

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