I grllini sciacallano sui guai giudiziari della Lega, che ora teme un oscuro complotto: «Diamo fastidio…»
La tegola era arrivata ieri, in mattinata, quando il sindaco leghista di Legano, Gianbattista Fratus, veniva arrestato insieme al vicesindaco in quota Forza Italia Maurizio Cozzi e l’assessore alle Opere pubbliche Chiara Lazzarini. Arresti che scattano a pochi giorni dal terremoto sugli appalti in Lombardia e che provocano un altro scossone nel governo. L’accusa per i tre è di turbata libertà̀ degli incanti, turbata libertà̀ del procedimento di scelta del contraente e corruzione elettorale. In carcere finisce solo Cozzi, mentre a Fratus e Lazzarini vengono concessi i domiciliari. Il Comune è commissariato. L’inchiesta, neanche a dirlo, è il pretesto per scatenare l’ennesimo botta e risposta tra i due vicepremier.
Salvini però non si scompone e sembra incassare i colpi anche se si lascia andare al complottismo. In merito alle indagini, dice, “non commento”. «Ho fiducia nei miei uomini e nella magistratura fa sapere, dicendosi speranzoso che “tutte queste indagini che si stanno aprendo si chiudano in fretta per distinguere colpevoli e innocenti”. Poi, all’ora di cena, rialza la testa e accusa: «Noto che nei confronti miei e della parte politica che rappresento c’è un attacco che non c’è mai stato negli ultimi 20 anni – sottolinea da Napoli – evidentemente abbiamo dato e stiamo dando fastidio a qualcuno. Non mi fermo, anzi, lavorerò con ancora più voglia e impegno».