Famiglia, nuovo scontro tra Lega e M5S. Di Maio: non ho problemi col ministro Fontana

15 Mag 2019 16:29 - di Redazione

Nuovo scontro nella maggioranza e stavolta sul tema della famiglia. Già due giorni fa un battibecco aveva coinvolto il ministro leghista della Famiglia Lorenzo Fontana e il vicepremier Luigi Di Maio. Quest’ultimo aveva annunciato la distribuzione di un miliardo di euro alle famiglie, risparmiato a suo avviso da quelli investiti nel reddito di cittadinanza, attraverso un decreto. Fontana a quel punto aveva ironizzato dicendo che Di Maio era diventato un suo discepolo: “Esprimo immensa soddisfazione e gioia per la conversione di Di Maio sulla famiglia. Ha capito la nostra lezione: se il Paese vuole crescere deve puntare sul rilancio della natalità. Di Maio è diventato un leghista, un mio discepolo. Finalmente dopo mesi di battaglie raccogliamo i frutti: i Cinque Stelle sulla mia linea e la famiglia al centro del dibattito politico, con le nostre priorità!”.

Oggi ci sono stati momenti di tensione in commissione Affari sociali della Camera tra Lega M5S perché al tavolo tecnico sul decreto legge per la famiglia non è stato invitato il ministro Lorenzo Fontana, titolare proprio del dicastero dedicato alle politiche della famiglia. Secondo quanto riporta la convocazione, il ministro Luigi Di Maio ha chiesto “di limitare la presenza ad un solo parlamentare della Commissione Affari sociali”. Lo stesso Di Maio ha poi cercato di porre riparo allo sgarbo: “Sulla famiglia – ha detto – c’è massimo dialogo tra tutte le forze politiche. Non c’è volontà di creare divisione. Sono disposto a prendere tutto il pacchetto di norme e di soldi e darlo a Fontana, se ne può occupare anche lui da solo, non ci sono problemi”.

Per il capogruppo di FdI Francesco Lollobrigida “continua la rissa quotidiana tra Lega e M5S. Oggi addirittura lo scontro si consuma sul tema delle politiche per la Famiglia, con scene di tensione nella commissione Affari sociali della Camera e con il ministro Di Maio che prima fa uno sgambetto al collega leghista Fontana non coinvolgendolo nel tavolo tecnico, poi lo irride con una retromarcia per la quale, se il tema non riguardasse la parte più importante della società, ci sarebbe solo da sorridere. Continuiamo a chiederci come mai la Lega, messa ogni giorno all’angolo dall’alleato di governo, continui a farsi maltrattare in questo modo, non reagendo all’ennesima provocazione contro il ministro Fontana”.

 

 

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