Faccia a faccia tra Lega e Tria. Sul tavolo la risposta alla “letterina” della Ue
«È stato un colloquio interessante e utile su tutti i temi economici». Sono le prime parole di Matteo Salvini dopo l’incontro al ministero dell’Economia con Giovanni Tria, assieme a una delegazione della Lega. Oltre al vicepremier leghista, che all’indomani del successo elettorale ha dettato l’agenda di governo a partire dalla flat tax e dalla Tav, hanno preso parte al tavolo anche Giancarlo Giorgetti, Massimo Garavaglia, Claudio Borghi, Alberto Bagnai. Durante il faccia a faccia durato mezz’ora, definito da un comunicato della Lega “lungo, cordiale, proficuo e costruttivo” si è discusso sell’atteggiamento da tenere nei confronti dell’Europa ma soprattutto – sottolinea Salvini – «della necessità di sbloccare i cantieri e le grandi opere, in generale del rilancio economico del Paese. Abbiamo condiviso l’importanza di un atteggiamento comune di tutte le istituzioni ed espresso la soddisfazione per gli importanti segnali di ripresa della nostra economia che deve essere sostenuta da investimenti e taglio delle tasse». Tema del colloquio anche la risposta dell’Italia a Bruxelles (entro domani) dopo la richiesta di chiarimenti sull’aumento del debito pubblico.
«L’Europa che manda lettere, richiami, infrazioni, vincoli ma mi sembra che il mondo sia cambiato e l’unico modo per abbattere debito è investire e fare veloce», insiste Salvini.Non si hanno commenti di Luigi Di Maio che in queste ore deve vedersela con gli umori della base chiamata sulla piattaforma Rousseau a esprimersi sul destino del leader dopo la débacle elettorale.
Contemporaneamente i capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, hanno incontrato il premier Giuseppe Conte per fare un punto sull’iter dei provvedimenti in calendario a Montecitorio e Palazzo Madama. «L’inversione dei rapporti di forza tra Lega e M5S? Per il governo non cambia niente perché per noi conta che si facciano le cose. Rimpasti? Sono questioni che interessano i giornalisti. Al popolo che ci ha votato interessano flat tax, autonomia, e grandi opere a cominciare dalla Tav», ha chiarito il presidente dei Senatori.