Elezioni, oggi dalle 7 alle 23 gli italiani potranno cambiare questa Europa
Dalle 7 alle 23 gli italiani avranno la possibilità di cambiare questa Unione europea. Secondo le previsioni, ci si aspetta una forte affermazione dei sovranisti, nonostante l’establishment europeista tenti ancora di influenzare il voto con exit poll che lasciano il tempo che trovano, in cui gli europeisti si affermano sui sovranisti. Non sarà così, e gli exit poll-fake news resteranno il colpo di coda di un sistema morente che vuole difendere la propria sopravvivenza.
Oggi si vota in 21 Stati europei
Seggi aperti oggi in 21 dei 28 Stati membri dell’Unione europea, tra cui Germania, Francia e Italia. Da giovedì, circa 418 milioni di cittadini in tutta Europa sono state chiamati a eleggere 751 membri del Parlamento europeo. Da giovedì a sabato si è già votato in Olanda, Regno Unito, Irlanda e Repubblica ceca, Lettonia, Malta e Slovacchia. Oggi alle urne andranno anche i cittadini di Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Ungheria, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna e Svezia.
In Italia si voterà anche per 3.800 comuni
Urne aperte dalle 7 alle 23 in Italia anche per le elezioni europee, le amministrative in oltre 3.800 comuni e le elezioni suppletive della Camera dei deputati nei collegi uninominali 04 (Trento) e 06 (Pergine Valsugana) della XXVIII Circoscrizione Trentino-Alto Adige. Per quanto riguarda le elezioni europee tutti i cittadini maggiorenni degli Stati membri sono chiamati a scegliere i rappresentanti del Parlamento europeo. L’organismo è composto da 751 deputati, compreso il presidente, e il numero di rappresentanti per ogni Paese è proporzionale alla popolazione. Sono quasi 51 mln (50.952.719 per l’esattezza), gli elettori chiamati a votare per i membri del parlamento europeo spettanti all’Italia. L’Italia deve eleggere 76 eurodeputati: il numero, con la decisione del Consiglio europeo 2018/937, è stato aumentato da 73 a 76 in conseguenza dell’annunciata Brexit. Soltanto 73 eletti si insedieranno subito mentre i restanti tre potranno farlo quando l’addio del Regno Unito all’Ue sarà giuridicamente effettivo. Cinque le circoscrizioni elettorali per l’Italia: Italia nord-occidentale (20 seggi), Italia nord-orientale (15), Italia centrale (15), Italia meridionale (18), Italia insulare (8). Il sistema elettorale è proporzionale puro con il metodo dei quozienti interi e dei più alti resti. La soglia di sbarramento alle liste per partecipare al riparto dei seggi è del 4% dei voti validi ottenuti a livello nazionale.
Fino a tre preferenze, ma attenzione al “genere”
Possibile esprimere fino a un massimo di tre voti di preferenza, ma attenzione al genere. L’elettore può esprimere il proprio voto di lista tracciando con la matita copiativa un segno sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta o nel rettangolo che lo contiene. Non è un obbligo, ma si possono esprimere fino a tre voti di preferenza. Tuttavia chi decide di esprimere due preferenze deve farlo per un uomo e una donna. Chi esprime tre preferenze deve scegliere almeno un candidato di sesso diverso dagli altri. Infatti se si esprimono più preferenze per candidati dello stesso sesso, sono annullate quelle successive alla prima. Una sola preferenza può essere indicata per i candidati compresi nelle liste di minoranze linguistiche. I candidati per i quali si esprime la preferenza devono essere compresi nella lista votata. Il voto di preferenza si esprime scrivendo, con la matita copiativa, nelle apposite righe tracciate accanto al contrassegno della lista votata, il nome e il cognome o solo il cognome dei candidati preferiti compresi nella stessa lista. Se ci sono candidati con lo stesso cognome, bisogna scrivere sempre nome e cognome e, se necessario, la data e il luogo di nascita. Qualora il candidato abbia due cognomi, l’elettore, può scriverne uno solo tuttavia, nel caso ci sia possibilità di incorrere in confusione, bisogna indicare entrambi i cognomi.
inutile illudersi questa ue plutocratica ed antiitaliana è purtroppo non riformabile, l’unica soluzione è uscirne unilateralmente