Di Maio provoca Salvini e gli lancia un ultimatum: «Chi rivuole le Province si trovi un altro alleato»

2 Mag 2019 13:13 - di Lucio Meo

Di Maio torna all’assalto di Salvini con vecchi e nuovo argomenti. Nessuna tregua, fino alle Europee, a quanto pare, i veleni proseguono sulla questione del sottosegretario Siri, su cui il grillino torna a chiedere le dimissioni, sul tema dei rimpatri dei migranti e soprattutto sul tema delle Province, su cui il vicepremier arriva quasi a minacciare la crisi: «Le province sono uno spreco ed è inutile ammalarsi di amarcord pensando di farle tornare. Chi vuole le province
deve trovarsi un altro alleato. Per il M5s le province si aboliscono, non si ripristinano», ha detto Di Maio, alla presentazione del programma M5S per le europee all’hotel Villa Maria Regina di Roma, ricordando che il M5S ”nemmeno si è mai presentato alle elezioni” provinciali. Punzecchiature velenose anche sul tema dei migranti, di stretta competenza salviniana: «Sui rimpatri non mi importa se sono 500mila o 90mila quelli da fare. L’Europa ci deve aiutare: bisogna fare accordi di rimpatrio e su questo il governo deve fare di più», ha aggiunto il vicepremier e ministro. Poi c’è il caso Siri: «Sulla questione morale il M5S non arretra. Comunque si chiami il sottosegretario, da noi le regole si rispettano, che tu sia del Movimento o del partito alleato questo deve essere chiaro».

Ottimismo, invece, sui temi economici e sulla presunta svolta anti-recessiva: «Non mi accontento del +0,2% certificato dall’Istat, ma possiamo dirci che tutte quelle previsioni catastrofiche sono state smentite. Le nostre politiche espansive stanno dando il loro effetto e devono ancora avere il loro impatto il reddito di cittadinanza, il dl Crescita e lo sblocca cantieri». «Se la Ue ci segue investendo – ha proseguito – e non tagliando potrebbero avere effetti positivi in tutti i paesi europei».

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