Contro la Raggi anche Italia Nostra: «Troppo degrado, l’Unesco ci caccerà»

10 Mag 2019 16:04 - di Redazione

Troppo degrado e Roma rischia l’esclusione dai siti Unesco. È l’allarme lanciato dall’associazione Italia Nostra, l’associazione impegnata da anni nella salvaguardia del patrimonio artistico e ambientale nazionale. Che lancia una provocazione: meglio fare un passo indietro, prima di essere cacciati. «È necessario sollevare il problema delle condizioni di degrado», ha spiegato Bruno Filippo Lapadula, consigliere della sezione di Roma, prendendo atto della necessità di una «realistica ammissione di fallimento» alla fine della Settimana del Patrimonio.

«Roma è un caso sconfortante»

«O le amministrazioni (ministero dei Beni Culturali, Regione Lazio e Roma Capitale) si assumono le proprie responsabilità e attuano immediatamente forme efficaci e durature di tutela o è più dignitoso per Roma riconoscere che la città è ingestibile e chiedere la cancellazione dalla lista dei siti dell’Unesco, prima che sia la stessa organizzazione internazionale a doverlo fare d’ufficio», ha sottolineato Lapadula. L’aumento delle condizioni di rischio e pressione su un patrimonio fragile e indifeso, «il consumo delle risorse e il deterioramento ambientale, la carenza di investimenti, la speculazione edilizia, gli errori di gestione, la scarsa efficacia dei controlli, l’assenza cronica di manutenzione, la mancanza di politiche efficaci e condivise dalla popolazione creano uno scenario che dal 2015 – ha chiarito Italia Nostra – allontana sempre di più la possibilità che gli obiettivi di valorizzazione e conservazione possano essere raggiunti».

Le accuse all’amministrazione Raggi

Infatti, nota l’associazione, nel 2015 dopo molte riunioni di partecipazione e confronto tra tutti gli organismi coinvolti nella gestione del centro storico di Roma (Vaticano, Stato, Regione, Comune, Enti e Associazioni varie, etc.) era stato finalmente lanciato il Piano di Gestione del sito Unesco e Roma Capitale si era presa in carico il compito di gestirlo. «Italia Nostra è consapevole che in Italia la Pianificazione territoriale a tutti i livelli amministrativi si dimostra spesso inefficace ma Roma è un caso particolarmente sconfortante», viene spiegato, sottolineando che «mentre i Musei della Capitale hanno registrato notevoli passi avanti, non si può dire lo stesso per quanto riguarda il patrimonio archeologico diffuso e quello architettonico». «Basti vedere in che condizioni sono le Mura Aureliane, le cui aree di rispetto sono lasciate nell’incuria totale e spesso trasformate in discariche. Lo stesso vale per le piazze storiche più belle, sporche e lasciate in mano agli abusivi. Il turismo di massa e le politiche per la mobilità fanno il resto. Il tessuto cittadino del Centro Storico sta rapidamente depauperando e perdendo quelle qualità che ne avevano determinato l’inserimento tra i beni dell’Unesco, nell’indifferenza – è l’accusa di Italia Nostra – degli uffici di Roma Capitale».

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