Con Quota 100 si rischia la paralisi: uffici pubblici al collasso per carenza di personale

20 Mag 2019 11:33 - di Federica Parbuoni

Non c’è solo il tema delle coperture finanziare. Su Quota 100 pesa anche un altro calcolo, che agli aspetti “ragionieristici” aggiunge quelli legati all’efficienza della macchina pubblica. Si stima che nei prossimi tre anni andranno in pensione 400mila dipendenti, circa 100mila dei quali potrebbero anticipare grazie al provvedimento fortemente voluto dalla Lega. Un’emorragia che rischia di mandare in tilt la pubblica amministrazione, già così fortemente sotto organico da non poter essere puntellata neanche dallo sblocco totale del turn over che consentirebbe una nuova assunzione per ogni pensionamento.

Mancano 253mila dipendenti pubblici

Il problema è che mancano quasi 253mila persone. Per l’esattezza 252.982, distribuiti in tutti i settori, alcuni dei quali particolarmente sensibili o penalizzati come la sanità (84.116 figure in meno del necessario) e le Regioni (100.006 impiegati). Numeri enormi, ai quali Il Messaggero di oggi dedica un «Dossier sugli statali» dando conto del deficit di organico dei diversi settori pubblici sulla base di quanto elaborato dal Forum della PA, che a sua volta ha utilizzato i dati del Conto annuale del pubblico impiego.

Quota 100 e il rischio collasso

Si scopre così che, per arrivare a quella che viene definita la «dotazione organica ideale», la polizia ha bisogno di altri 15.296 agenti, le agenzie fiscali di 6.957 impiegati, i ministeri di 17.968 dipendenti, gli enti di ricerca di 3.143 addetti, la magistratura di 1.147 giudici. Un esercito di figure mancanti che pesa inevitabilmente sul modo in cui l’apparato pubblico risponde al cittadino e che, allo stato attuale, non si prevede possa essere integrato. Semmai, rischia di essere aggravato da Quota 100. «Per colmare i buchi – scrive Il Messaggerosarebbe necessario assumere oltre 200mila giovani subito. Uno sforzo che costerebbe alle casse dello Stato, ha calcolato la Ragioneria, 9,7 miliardi di euro».

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