Ciriani: dopo europee a rischio numeri maggioranza. E su canapa shop FdI presenterà mozione

9 Mag 2019 19:13 - di Andrea Giorni

Il caso Siri che non chiude ma piuttosto “apre una crisi di governo permanente” perché adesso soprattutto al Senato “la situazione per la maggioranza si fa più complicata, laddove già godeva di numeri risicati”. Sblocca cantieri, dl Crescita e adesso anche la chiusura dei ‘canapa shop’, su cui “FdI è pronta a presentare in Senato una mozione per impegnare il governo in un’azione di contrasto più efficace. Perchè su questo punto bisogna passare dalle parole ai fatti”. Tante, quindi, le spine per i giallo-verdi che vede all’orizzonte Luca Ciriani, capogruppo di FdI al Senato, mentre batte palmo a palmo il suo collegio, quello del Nord-Est, come candidato per le elezioni europee.

Presidente, partiamo da ieri. Siri è fuori dal governo…
“Come ha detto Giorgia Meloni, finalmente è stato risolto questo problema. Non entro nel merito della questione, ma mi auguro che adesso si possa tornare a parlare di quello che davvero interessa agli italiani. E cioè se aumenta l’Iva. Quali sono le misure per aiutare famiglie e imprese. L’emergenza migranti come la vogliamo contrastare? Continuando nello stucchevole giochino: porti chiusi, porti aperti? E questo lo dico soprattutto alla luce dell’aumento degli ingressi di immigrati clandestini attraverso la rotta balcanica. I numeri ci dicono dal 2018 al 2019 sono triplicati. Su tutti questi temi Fratelli d’Italia ha idee e proposte precise, ma vorremmo capire quali sono quelle di questo governo”.

Crede che la vicenda Siri avrà ripercussioni sulla tenuta della maggioranza?
“Credo si sia aperta una crisi permanente. In particolare al Senato questo governo non ha mai goduto di grossi numeri. Al momento della fiducia il premier Conte dispose di 171 voti, ma poi con il tempo questa soglia si è assottigliata fino a 163 voti per la legge di Bilancio. In pratica al netto dei senatori a vita questo governo ha 5-6 voti di margine. Basta un raffreddore per andare sotto. E dopo le Europee ci attendono passaggi parlamentare delicati”.

Quali?
“Il primo che mi viene in mente è il ‘salva Roma’ inserito nel dl Crescita, anche se l’esame inizia alla Camera, dove la maggioranza ha numeri più robusti. Il M5S, in debito di consensi su Roma, accetterà supinamente lo stralcio imposto da Salvini nel Consiglio dei ministri? Non credo”.

E al Senato?
“Lo ‘sblocca Cantieri’, che già la prossima settimana sarà in Aula, e che riguarda la Tav. Potrà la Lega abdicare all’integralismo cinquestelle sulla Torino-Lione? Poi, c’è il ddl Pillon, quello sull’affido condiviso. E’ stato spostato a giugno, ma il sottosegretario Spadafora, non certo un peones, ne ha chiesto il ritiro. Su questo ddl Lega e M5S hanno posizione diametralmente opposte, che partono da visioni di fondo diverse e contrastanti e qui ognuno cercherà di marcare le proprie posizioni. E poi c’è la vicenda canapa shop…”

In che senso?
“Anche su questo punto rileviamo distinguo all’interno del governo, con il ministro Salvini per la chiusura di questi negozi mentre il suo sottosegretario del M5S, Sibilia che dice di non vedere la ragione per chiuderli. Senza dimenticare il ddl del senatore dei Cinquestelle Mantero sulla liberalizzazione della droga. Troppa incertezza. Fratelli d’Italia è contro qualsiasi liberalizzazione della droga e perciò chiediamo la chiusura di questi shop. Il governo deve dire da che parte sta. Avevamo già presentato a giugno del 2018 con il senatore Iannone una mozione per impegnare il governo nel rafforzare le politiche antidroga, ma la maggioranza in capigruppo ci impedì di discuterla in Aula. Ecco, adesso vogliamo presentare una nuova mozione che, oltre ad impegnare l’Esecutivo nell’azione antidroga, agisca con fermezza per chiudere questi negozi. Su questo tema non accettiamo distinguo e arretramenti”.

Sa che Salvini ha detto che sulla droga potrebbe far cadere il governo?
“Sarebbe ora. Purtroppo la verità è che Salvini fa solo annunci, che mascherano il fallimento di questo Esecutivo. La flat tax non c’è, la Tav non c’è, i rimborsi ai risparmiatori truffati non ci sono. Dico a Salvini che è il momento di smetterla con l’illusionismo, gli italiani hanno bisogno di interventi e misure concrete. E quindi prima si stacca la spina a questo governo e meglio è”.

Commenti

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  • Carlo Cervini 10 Maggio 2019

    Questa volta i grillini si sono dati la zappa sui piedi, credo che i moderati che hanno votato M5s si siano resi conto che questo è il vero partito, oltre che dei magistrati politicizzati, anche degli scinti e dei rom e della droga libera………….altro che onestà, principi della “minchia” e diritti, doveri agli altri.
    Il reddito di cittadinanza non è per i bisognosi, ma per questi “cittadini modello”. Il centro destra non può retrocedere di un millimetro su queste piaghe purulente pena una valanga di astensionismo.