Cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Ma Netanyahu sottolinea: “L’operazione non è ancora conclusa”

6 Mag 2019 13:59 - di Giovanni Trotta

Dopo la più grave escalation di violenza tra palestinesi ed israeliani dalla guerra di Gaza del 2014, Hamas afferma che è stato raggiunto un cessate il fuoco con Israele che sarebbe entrato in vigore nelle prime ore del giorno. Secondo l’agenzia stampa di Gaza, il cessate il fuoco sarà reciproco e Israele rispetterà le precedenti intese raggiunte dalle parti. Durante il fine settimana 4 israeliani sono rimasti uccisi dal lancio di missili, ed almeno 27 palestinesi nelle rappresaglie israeliane domenica, secondo il ministero della Sanità di Gaza. I feriti sarebbero olltre 150. Gli israeliani hanno colpito oltre 250 obiettivi a Gaza.

Ma gli animi non  si raffreddano. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu commenta le notizie di un accordo di cessate il fuoco a Gaza chiarendo che Israele si sta preparando ad un nuovo confronto con i gruppi nell’enclave. “Negli ultimi due giorni abbiamo colpito Hamas e la Jihad islamica con grande forza, attaccando oltre 350 bersagli e leader terroristici ed attivisti e distruggendo infrastrutture terroristiche”. “La campagna non è conclusa e richiede pazienza e giudizio. Ci stiamo preparando a continuare. L’obiettivo era e rimane quello di assicurare la pace e la sicurezza dei residenti nella zona meridionale del Paese”. “Ridicole”: così il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha bollato le ultime dichiarazioni del premier israeliano secondo il quale l’operazione a Gaza “non è conclusa”. “Le affermazioni di Netanyahu sugli attacchi contro la resistenza sono ridicole – ha sostenuto Zuhri secondo quanto riporta The Times of Israel che rilancia notizie diffuse dai media palestinesi – La resistenza è riuscita a scoraggiare le truppe di Netanyahu”. “Il nostro messaggio è che questo round è concluso, ma – ha aggiunto – il conflitto non terminerà fin quando non avremo riacquistato i nostri diritti”

Intanto è stato aggiornato a 27 morti il bilancio dei palestinesi rimasti uccisi nella Striscia di Gaza nella grave escalation di violenze tra palestinesi e israeliani. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Gaza. Tra le vittime, precisa l’aggiornamento, ci sono due neonate, un bambino e quattro donne, due delle quali incinte, anche se Israele sostiene che queste ultime siano vittima di un ordigno di Hamas esploso prima del tempo. Secondo il ministero della Sanità di Gaza, i feriti sono 154. Da parte israeliana resta invariato il bilancio di quattro civili uccisi. I militari israeliani confermano di aver bombardato “350 obiettivi della Jihad islamica e di Hamas” nelle ultime 48 ore nella Striscia di Gaza. Su Twitter le forze di sicurezza israeliane (Idf) precisano di aver colpito tra l’altro siti per il lancio di razzi, centri di comando e addestramento, depositi di armi e siti militari. “Il terrore colpisce i civili, noi colpiamo il terrore”, si legge nel tweet. Gli stessi militari israeliani aggiungono che nelle ultime 48 ore “690 razzi sono stati lanciati da Gaza contro i civili israeliani”, 240 dei quali sono stati intercettati dal sistema Iron Dome, con un bilancio di quattro civili uccisi.

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