Caserta, donna risponde a offerta di lavoro su Fb: sequestrata da pakistani
Risponde ad un annuncio di lavoro su Facebook e finisce nelle mani di tre aguzzini smascherati e arrestati dalla polizia. È terminata dopo due settimane l’odissea della rumena D.T. con l’arresto, questa mattina, di tre persone accusate di sequestro di persona a scopo di estorsione e furto. A far scattare le manette ai polsi dei malviventi, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla pm Lalia Morra, in forze alla Dda di Napoli, sono gli uomini della Digos della questura di Caserta e gli agenti del commissariato di Castel Volturno. In cella sono finiti due cittadini pakistani di cui uno residente a Mondragone, grosso centro del litorale casertano, insieme ad una donna rumena sua convivente.
La vittima è una romena di 33 anni: tutti arrestati
Le indagini sono iniziate lo scorso 22 aprile, a seguito dell’intervento della polizia presso l’ambasciata romena in Italia e l’arresto del solo Kashif Hanif, 29enne pachistano senza fissa dimora. I fatti risalgono a due settimane prima, quando D.T. aveva accettato un’offerta lavorativa proposta dalla 33enne Angelica Cobzaru, anche lei di nazionalità romena, tramite Facebook. L’incontro era stato fissato presso l’aeroporto di Fiumicino. Qui ad attendere D.T oltre alla Cobzaru c’era anche il pakistano, anche lui 33enne, Mohammad Azeem.
Volevano costringere la donna a sposare uno di loro
Da quel momento è cominciato per la donna un vero e proprio calvario. Infatti, dopo una notte trascorsa in un albergo di Roma, D.T. è stata portata sul litorale domiziano della provincia di Caserta e tenuta in ostaggio in un’abitazione di Mondragone con lo scopo di farle contrarre fittizio matrimonio con Kashif Hanif. La vicenda si è sbloccata positivamente solo all’ambasciata romena. Una tappa obbligata per procacciarsi i documenti necessari al matrimonio. Appena giunta lì, D.T. ha chiesto aiuto al personale di servizio facendo bloccare il suo aguzzino. Hanif è stato arrestato subito mentre i suoi complici, in un primo momento solo denunciati, sono entrati in carcere in un secondo momento.