Case ai rom, Alemanno: con la mia giunta nomadi esclusi dall’assegnazione delle case popolari

10 Mag 2019 11:28 - di Redazione

“La Giunta Raggi fa molta confusione sui nomadi e cerca, come al solito, di scaricare le proprie responsabilità sui suoi predecessori. La mia Giunta comunale aveva categoricamente escluso i nomadi dall’assegnazione delle case popolari”. Lo dichiara l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. “È vero che la nostra delibera per l’assegnazione delle case popolari dava precedenza alle famiglie più numerose (e siamo molto fieri di averlo fatto) ma, proprio perché avevamo constatato che in questo modo erano avvantaggiate le grandi famiglie Rom – continua Alemanno – avevamo approvato una determina dirigenziale che escludeva categoricamente dall’assegnazione delle case popolari chi già risiedeva in un campo nomadi. Questa determina è stata cancellata prima dalla Giunta Marino e poi dalla Giunta Raggi e proprio per questo in questi ultimi anni si stanno moltiplicando le assegnazioni di case popolari ai nomadi che già sfruttano la nostra città rimanendo da anni accampati nei campi più o meno regolari”.

“Il lavoro della nostra Giunta fu intenso su questa emergenza: abbiamo chiuso 9 campi tollerati, tra cui il famigerato Casilino 900, e fatto più di 1.200 sgomberi di accampamenti abusivi. Per chiudere definitivamente i campi nomadi bisogna continuare su questo percorso di legalità, interrotto da Ignazio Marino quando divenne sindaco, che costringe i nomadi ad andarsene o a diventare cittadini come tutti gli altri che rispettano le regole, – conclude l’ex sindaco di Roma – lavorano e pagano le tasse e i normali affitti per una casa. Sono moltissimi i casi di famiglie nomadi che rimangono nei campi nonostante abbiano redditi, più o meno leciti, assolutamente significativi”.

Il M5S, nelle ore in cui ribolliva la protesta a Casal Bruciato, avevano fatto filtrare la notizia che le famiglie rom scavalcavano in graduatoria le famiglie italiane grazie a una delibera della giunta Alemanno e che il Campidoglio stava lavorando per rivedere i criteri di assegnazione.

Commenti

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  • giovanni vuolo 10 Maggio 2019

    Solito allarme discriminazione da parte della sinistra. Diversamente opinando, chi aspira legittimamente ad una dimora, invece di lavorare e pagare un mutuo, basta che viva nell’illegalità , ed ecco che i buonisti ad oltranza gli risolveranno il problema; poco importa che il peso lo sopporteranno una miriade di operosi italiani che sudano e rispettano le regole; per loro, il paradiso può attendere