Camorra, blitz contro un nuovo clan: 11 arresti tra Napoli e Salerno (video)
Blitz di Carabinieri e Guardia di Finanza tra Napoli e Salerno nei confronti di un nuovo clan della camorra, il cosiddetto clan Batti. Undici persone sono state arrestate con le accuse, a vario titolo, di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di arma da fuoco, estorsione e violenza privata. Il tutto con l’aggravante del metodo mafioso. «Undici arresti in Campania: così le forze dell’ordine hanno colpito una nuova associazione armata e che faceva affari con la droga: grazie alle donne e agli uomini in divisa e agli inquirenti. Non abbassiamo la guardia», ha commentato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, annunciando che giovedì sarà a Napoli.
L’affermazione del nuovo clan
Degli 11 arresti, nove sono stati eseguiti in carcere e due ai domiciliari. Tutti sono stati eseguiti sulla base di due distinte ordinanze, che però attengono allo stesso procedimento del gip del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea. In particolare, la prima ordinanza parte da un’inchiesta svolta tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014 dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Torre Annunziata. Dall’attività investigativa, per gli inquirenti, è emersa l’esistenza e l’affermazione di questo nuovo clan, che si sarebbe organizzato intorno alla famiglia Batti e in particolare intorno ai fratelli Alfredo, Luigi e Alan Cristian, e sarebbe stato dedito in particolare al traffico di stupefacenti. Nell’ambito di questa indagine gli investigatori hanno ricostruito come, attraverso tentati omicidi e azioni punitive, il nuovo clan fosse riuscito progressivamente ad affrancarsi dai precedenti ras del territorio e a emergere come nuova realtà della criminalità organizzata locale.
Arresti e sequestri milionari
La seconda ordinanza riguarda, poi, la capacità del gruppo di rifornirsi autonomamente di droga e deriva da una indagine della Guardia di Finanza di Salerno. Insieme alle ordinanze di custodia sono stati anche eseguiti due decreti di sequestro: il primo per un importo complessivo di 7,5 milioni di euro e il secondo da 2,5 milioni di euro. I sequestri hanno riguardato beni mobili e immobili, società e rapporti finanziari riconducibili agli indagati.