«Cambia gocce», «criminologa a Ballando?»: lite feroce Satta-Bruzzone su Deborah (Video)
«I primi pugni me li ha dati alla schiena mentre allattavo, ancora me li ricordo»: il giorno dopo i funerali del marito, ucciso dalla figlia Deborah in un drammatico tentativo di difendere la madre e la nonna e dalla furia violenta dell’uomo, a parlare è Antonia Carassi, moglie di Lorenzo Sciacquatori e mamma della 19enne di Monterotondo (Roma) che, a colloquio con i magistrati subito dopo il delitto, ha raccontato agli inquirenti 20 anni di violenze, soprusi, minacce, paura e soggezione psicologica. Vent’anni che oggi, la madre della giovane, fa cominciare da subito dopo la nascita della figlia.
Il caso di Deborah divide l’opinione pubblica. Ma la madre della ragazza rivela: le violenze duravano da 20 anni
Tanto che, come riferito in queste ore tra gli altri dal Tgcom 24, «bastava niente perché alzasse le mani», spiega la donna, apur aggiungendo a stretto giro che, comunque, «Lorenzo non era cattivo… Sì, aveva un animo buono, ma era vittima di alcol e droga. Io volevo salvarlo, pensavo di potercela fare», ha spiegato Antonia al procuratore capo di Tivoli, Francesco Menditto e registra il sito del Tgcom 24. Uno squilibrio ineriore, quello dell’uomo, a detta della moglie aggravatosi nel 2002 a seguito della morte del padre che lo avrebbe mandato «ancora più fuori controllo. Eppure la donna prova a resistere, anche se le cose non cambiano: neppure dopo che l’uomo finisce in carcere e, una volta libero, sembra essere cambiato. Niente da fare: la violenza torna a farsi viva in quella casa, fino al tragico epilogo dei giorni scorsi. Un caso che, nella tragicità della situazione in cui è scaturito e nell’ineluttabilità di ciò che ha generato, nell’animare il dibattito tra innocentisti e colpevolisti, continua a spaccare – almeno in tv – gli opinionisti che provano a cimentarsi in ipotesi e commenti.
E intanto gli opinionisti si dividono tra innocentisti e colpevolisti: e scoppia la lite tra la Bruzzone e la Satta
Le ultime due protagoniste di un acceso confronto mediatico, allora, sono state proprio la giornalista Monica Setta e la criminologa Roberta Bruzzone che, entrambe ospiti di Store italiane condotto da Eleonora Daniele su Raiuno, hanno animato uno scontro di fuoco in diretta (riportato dal sito del Corriere tv con un contributo dal sito di Raiplay.it) animando il dibattito in studio sul caso di Deborah, la ragazza che ha ucciso il padre violento a Monterotondo. E allora, gli animi si surriscaldano e quando è ormai evidente che non tutti la pensano allo stesso modo: «Pensa a fare il tuo mestiere, che ancora non mi è chiaro!», tuona la Bruzzone a seguito dell’incalzare di domande rivolte da parte della giornalista. «Io non faccio la criminologa a Ballando. Faccio la giornalista in posti seri”, replica piccata la Setta. Il botta e risposta è solo all’inizio: «Cambia goccine, non è possibile», torna alla carica la criminologa, inducendo la conduttrice a una drastica soluzione: e così, per riprendere in mano la situazione sfuggita di controllo, Eleonora Daniele è costretta a chiedere di spegnere il microfono a entrambe…