Bomba agli Irriducibili della Lazio, la procura indaga per terrorismo

10 Mag 2019 14:25 - di Redazione

È terrorismo il reato ipotizzato dalla Procura di Roma per la bomba esplosa lunedì scorso contro la sede degli Irriducibili della Lazio, a Roma. Il fascicolo attualmente è stato aperto contro ignoti, mentre sul caso indaga la Digos, che sta vagliando anche le immagini delle telecamere. L’esplosione aveva distrutto la saracinesca della sede ultras e danneggiato due macchine parcheggiate in strada. Titolare dell’indagine, aperta dopo l’arrivo a piazzale Clodio dell’informativa della Digos, è il pm Eugenio Albamonte.

Diabolik: «Stemperare gli animi»

Per il leader della formazione, Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, però, l’ipotesi di reato formulata dalla procura potrebbe essere «eccessiva». «Mi sembra eccessiva», ha detto, sottolineando che «bisogna stemperare gli animi, non gettare benzina sul fuoco». «Mi auguro che si tratti solo di una “bravata”. Se poi giunga da destra, sinistra dal cielo o dalla terra, non saprei», ha proseguito, augurandosi «che non venga arrestato nessuno». «Soprattutto spero non si alzi la tensione prima della finale di Coppa Italia tra Lazio e Atalanta», ha aggiunto Piscitelli, per il quale «a certe azioni rispondiamo con un sit-in davanti alla nostra sede, dove domani offriremo a tutti quelli che verranno delle “bombe alla crema” per davvero».

«Tutti i reperti ancora nella nostra sede»

“Bomba alla crema” è infatti il modo con cui Piscitelli, fin dal giorno dell’esplosione, si è riferito alla bomba carta davanti alla loro sede. Una definizione che ha ribadito anche oggi, quando, a colloquio con l’Adnkronos, ha spiegato che «tutti i reperti della bomba”alla crema” sono ancora nella nostra sede. Abbiamo anche ricostruito la bomboletta utilizzata».


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