Boldrini scatenata: il primo cui fare lezioni di educazione civica è Salvini perché non è antifascista…

2 Mag 2019 18:00 - di Redazione
boldrini

Un voto quasi unanime ha fatto passare alla Camera la proposta di reintrodurre l’educazione civica nelle scuole: un passaggio da tutte le parti politiche ritenuto essenziale per combattere fenomeni come il bullismo e la mancanza di rispetto tra studenti e tra studenti e professori. Eppure Laura Boldrini ne ha voluto approfittare per mettere ancora una volta nel mirino l’avversario Salvini e per rivangare le polemiche sul 25 aprile. Una scelta che ha vanificato lo spirito unitario con il quale l’aula aveva accolto la legge: “Diamo un buon esempio – ha detto – quando ci confrontiamo in modo civile e rispettoso pur da posizioni politiche distanti. Ma si dà ai giovani un pessimo esempio quando si usano tutti i mezzi, anche i meno leciti, per dileggiare e offendere l’avversario, quando lo si considera apertamente un nemico da annientare. O quando, invece di valorizzare il carattere antifascista della nostra Costituzione(come sottolineava Aldo Moro nel dibattito alla Costituente) si mortifica la festa nazionale del 25 Aprile definendola come un derby tra fascisti e comunisti. E se lo fa un ministro dell’Interno la cosa è ancora più grave. E l’esempio è quindi pessimo. Penso che anche quel ministro avrebbe bisogno di qualche lezione di educazione civica”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Vincenzo Mezzotero 3 Maggio 2019

    Sarei del parere d’inseerire nelle scuole, iniziando dalle elementari, la materia di (I.G.V.). i potrebbero anche riportare alla mente quelli adoperati nell’Impero Romano, indicante la , cosa che oggi lascia a desiderare per la sua lentezza; sarebbe, quindi, da cancellare anche lo studio dell’antica Roma? Credo che la nostra Costituzione, vista e letta come oggi è stata modificata, lascia molte altre norme mai attuate, come ad esempio la tutela del risparmio e l’indivisibilità dello Stato ed il servizio che ogni cittadino deve rendere (Art.52); cose tutte dimenticate, tranne quello dell’antifascimo, storia che si ripetete da decenni e decenni, senza che mai nessuno si sia chiesto il perchè oggi lo si rinomina!

  • PIERO 2 Maggio 2019

    MA QUESTA SIGNORA DALLA FACCIA COME IL C….O NON HA ANCORA CAPITO CHE DA MOLTISSIMI ANNI NON ESISTE PIU NE COMUNISMO E NE FASCISMO?? VAI A LAVORARE , O TORNA CASA IN AFRICA