Basta sprechi e paperoni arricchiti coi soldi pubblici: nel mirino il cachet di Fazio. Largo a Fiorello?

16 Mag 2019 12:12 - di Chiara Volpi

Basta sprechi e paperoni arricchiti coi soldi pubblici: nel mirino dei ritocchi Fazio retrocesso su Raidue a budget, e stipendio, ridotti. La spending review invocata soprattutto da Salvini nell’ultimo periodo investe viale Mazzini di una responsabilità: rivisitare i palinsesti e rivedere al ribasso gli stipendi opulenti degli scritturati doc, torvando il modo di trovare soldi e spazio per rientri eccellenti quale quello di Fiorello e chissà, forse anche di Giletti. Il consiglio di amministrazione della Rai ha affrontato ancora nelle scorse ore la questione relativa al conduttore Fabio Fazio. Per domani è convocato alle ore 15 il cda straordinario richiesto dai consiglieri Laganà, Borioni, Rossi, Coletti. Al primo punto all’ordine del giorno il “caso Fazio”, secondo punto il dibattito mediatico sul tema Rai. Non è escluso che l’amministratore delegato Salini possa cogliere l’occasione per condividere con il consiglio il pacchetto di nomine della Corporate che potrebbe aver già fatto o che farà prossimamente.

Il cachet di Fazio da ritoccare e il suo programma in trasferta du Raidue?

Dunque, rumors di corridoio indicano di ritocchi ai compensi di Fabio Fazio e del suo Che tempo che fa che, stando anche a quanto riportato nelle ultime ore tra gli altri dal sito de Il Giornale, vorrebbero per già «avanzate le trattative per arruolare lo showman siciliano sul web e non solo». E allora, sembra si voglia cominciare proprio dal taglio di stipendio al conduttore savonese: questo il mandato politico ed economico dell’ad Salini centrato sull’imperativo categorico del “risparmio”, sul perseguire «come vuole Salvini che ne ha fatto un mantra e uno dei chiodi fissi della sua campagna elettorale», significativi tagli ai «super compensi dei paperoni mantenuti con i soldi pubblici». E allora, scrive sempre il quotidiano milanese diretto da Sallusti, «ovviamente l’obiettivo principale è il solito Fabio Fazio, simbolo che incarna tutti gli sprechi d’Italia. Così, prima di procedere a ingaggiare qualsiasi presentatore, pur geniale che sia, o a mettere in produzione qualsiasi progetto, bisogna tagliare lo stipendio del conduttore di Che tempo che fa», senza per questo tralasciare i budget di «altri noti volti come Carlo Conti» e, già che ci si trova in ballo, esortando una certa oculatezza dei nuovi contrattualizzandi. Già, perché visto che si parla di spostamenti in palinsesto – con Fazio pronto al trasloco su Raidue – e di nuove scritture – se le trattative in corso andassero a buon fine, nel nuovo corso della Rai dovrebbe trovare posto il rientro di Fiorello in un ruolo a lui più congeniale possibile – la parola d’ordine sembra essere la morigeratezza degli investimenti (e delle spese).

Fiorello pronto a tornare e non solo: ecco cosa bolle in pentola a viale Mazzini

E dunque, tradotta in pratica, il nuovo mantra in circolazione potrebbe essere: un po’ meno soldi a Fabio Fazio, e un po’ di fondi da destinare a Fiorello pronto a rientrare in pista con un progetto multimediale annunciato ieri da Repubblica secondo cui il mattatore siciliano, attivo sul web e in radio, potrebbe tornare in tv con «interventi principali del fuoriclasse su RaiPlay, la piattaforma gioiellino della tv di Stato, che poi si riverserebbero su tutti i media, dai canali generalisti, alla radio, ai social». Insomma, la Rai punta su Fiorello e ridimensiona Fazio: queste le coordinate del nuovo corso di viale Mazzini. E così, come anticipato dal quotidiano diretto da Verdelli e rilanciato da quello diretto da Sallusti, «stante l’accordo blindato, l’obiettivo è quello di tagliare consensualmente almeno del 10 per cento il cachet personale di Fazio che ammonta a 2.240.000 euro annui e diminuire anche il costo di produzione di Che tempo che fa che viene realizzato da Officina, società di cui il presentatore detiene il 50 per cento e che ammonta a dieci milioni annui». La quadratura del cerchio, allora, potrebbe arrivare dal trasferimento del programma da Raiuno a Raidue, il cui il budget è decisamente più stringato, aggiungendo magari al posto di Che fuori tempo che fa, altri show adatti al secondo canale Rai. Accanto a Fiorello, jolly da giocarsi un po’ ovunque, allora, si farebbe posto anche per il rientro in Rai di Giletti: ma questa è un’altra storia, ancora tutta da scrivere e quantificare…

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