Barcone al largo della Libia, morta una bambina di 5 anni. Le Ong: «Colpa di Salvini…»

30 Mag 2019 10:54 - di Marta Lima

La nave Cigala Fulgosi della Marina Militare è intervenuta per soccorrere i migranti a bordo del gommone al largo della Libia che da ieri si trova in difficoltà. “A 24h da prima segnalazione, dopo appelli della società civile, ItalianNavy sembra operare soccorso – scrive su Twitter la Ong Mediterranea Saving Humans -. La nave P490 Cigala Fulgosi è sempre stata a poca distanza, ma ha aspettato. Se confermata morte di bimba di 5 anni tra naufraghi, sappiamo chi poteva salvarla e non l’ha fatto”. Chi? Colpa di Salvini, della Trenta, di chi al governo, secondo le accuse, avrebbe ritardato i soccorsi, anche se il decesso della bambina sarebbe avvenuto lontanissimo dalle coste italiane. «Da questa notte alarm_phone sta monitorando questa drammatica situazione. Ci sono molti bambini e donne incinte. @ItalianNavy è in zona con Cigala Fulgosi. Dovete farli morire per il risultato delle elezioni? @matteosalvinimi @Eli_Trenta @GiuseppeConteIT @RescueMed”», è la denuncia, su Twitter, ancora più esplicita, dell’ex no global Luca Casarini di Mediterranea Saving Humans.

Il gommone con a bordo circa 90 migranti si trova al largo della Libia e da ieri era in difficoltà. Oggi, tramite Alarm Phone aveva lanciato l’ennesimo allarme spiegando che le persone a bordo avevano visto “un elicottero volare intorno a loro” ma senza alcuna imbarcazione a intervenire. Le persone sull’imbarcazione hanno riferito inoltre che “una bambina di 5 anni è morta a bordo.  Qualche ora fa, in un altro tweet Alarm Phone aveva fatto sapere che le “90 persone a bordo stanno ancora soffrendo e sono in grave pericolo. Il sole sta sorgendo nel Mediterraneo centrale ma ora possono vedere con chiarezza che nessuno è nelle vicinanze. Sono ancora abbandonati a mare e non c’è nessun soccorso in vista”. A chiamare in causa la nave Cigala Fulgosi della Marina Militare era stata la stessa ong Mediterranea Saving Humans, sottolineando su Twitter che era necessario “un intervento urgente”. Che poi è arrivato, secondo le Ong in ritardo.

 

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