Appendino e Chiamparino antifascisti zelanti: invocano i giudici contro Altaforte

7 Mag 2019 17:52 - di Ezio Miles

Non c’è davvero limite  allo zelo antifascista, soprattutto quando si cercano benemerenze negli   ambienti del politically correct: è quanto accade a Chiara Appendino e Sergio Chimparino, che si buttano a pesce nella polemica sulla presena di Altaforte, la casa editrice vicina a CasaPound, al Salone del libro .  Così  si legge in una nota congiunta:  la Regione Piemonte e la Città di Torino, «alla luce delle dichiarazioni sul fascismo rilasciate a mezzo stampa e attraverso emittenti radiofoniche dal signor Francesco Polacchi (“io sono fascista”, “l’antifascismo è il vero male di questo Paese”,ndr) ritengono il rappresentante della casa editrice Altaforte e la sua attività professionale nel campo dell’editoria estranee allo spirito del Salone del libro e, inoltre, intravvedono nelle sue dichiarazioni pubbliche una possibile violazione delle leggi dello Stato».

Esposto alla Procura per apologia di fascismo

La Regione Piemonte e la Città di Torino – prosegue la nota – procedono  pertanto ad «inviare un esposto alla Procura della Repubblica, affinché i magistrati possano valutare se sussistano i presupposti per rilevare il reato di apologia di fascismo e la violazione di quanto disposto dalla legge Mancino 305 del 1993 e, nello specifico, l’articolo 4 che prevede venga punito chi ‘(…) pubblicamente  esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche». «Una decisione, quella della Regione Piemonte e della Città di Torino, assunta nella convinzione che anche la forma più radicale dell’intolleranza vada contrastata con le armi della democrazia e dello stato di diritto».

Polacchi: «Basta polemiche»

Ma il diretto interessato, Francesco Polacchi, non ci sta.  «Ora basta. Quelle parole sulla dittatura non le ho mai dette per come sono state riportate dalla Stampa e sono state travisate. La questione è che pur di censurare Matteo Salvini, coinvolto suo malgrado in questa bagarre per la scelta di Chiara Giannini di pubblicare con noi il suo libro intervista, ogni giorno mi vengono messe in bocca parole che non ho mai pronunciato e si tira in ballo la casa editrice in vicende con cui nulla ha a che fare». Così l’editore di Altaforte risponde agli attacchi che gli piovono in queste ore addoss. «Altaforte – aggiunge Polacchi – sarà al Salone del Libro di Torino come da programma per fare cultura e per dare ai suoi libri la vetrina che meritano. Libri, voglio ricordare, prodotti senza alcun aiuto pubblico e grazie all’impegno di autori indipendenti, che hanno creduto a un progetto che, come dimostrano i fatti di questi giorni, non è certo facile da portare avanti».

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