Altro schiaffo grillino a Salvini: il palazzo di CasaPound? Il Mef lo metterà nei beni da dismettere
L’immobile occupato da CasaPound a Roma in via Napoleone III sta per finire nell’elenco degli immobili da dismettere da parte dello Stato. E’ un pensiero del viceministro del Mef Laura Castelli, esponente del M5S, e rappresenterebbe solo l’ultimo schiaffo in ordine di tempo assestato dai pentastellati a Matteo Salvini il quale con CasaPound ha rapporti abbastanza stretti tanto da pubblicare con la loro casa editrice il noto libro-intervista “Matteo Salvini. Intervista allo specchio“.
“Per me quel che conta è innanzitutto sgomberarlo – dice Laura Castelli – per poter decidere se inserirlo nell’elenco delle dismissioni o metterlo a reddito con un’attività per i cittadini e per il territorio”. Il piano di dismissioni è stato affidato all’Invimit, società di gestione del risparmio di Via XX Settembre.
Nell’immobile “vivono 18 famiglie italiane”, ha recentemente ricordato Simone Di Stefano, segretario di CasaPound. Ed in difesa di quel palazzo, nel febbraio del 2019, gli attivisti del movimento hanno dato vita a una protesta che aveva proprio il sindaco Virginia Raggi come bersaglio. Quest’ultima, a fine gennaio, aveva sollecitato con una lettera il governo affinché avviasse le procedure di sgombero.