Allarme sul bracconaggio degli uccelli: moltissime le specie a rischio estinzione

8 Mag 2019 16:44 - di Redazione

”Due giorni fa il rapporto sulla biodiversità pubblicato dall’Onu ha lanciato l’allarme sull’enorme perdita di specie a causa dall’impatto umano. Un milione di specie sono a rischio di estinzione, più che in ogni altro momento nella storia umana. Proprio perché siamo consapevoli dei gravi impatti del bracconaggio sulla conservazione della biodiversità, un fenomeno odioso, ci stiamo impegnando per contrastarlo”. Così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa in occasione del meeting internazionale sul bracconaggio degli uccelli che si apre oggi presso la tenuta presidenziale di Castelporziano. “Come primo Paese nel bacino Mediterraneo, a marzo 2017 l’Italia ha approvato il Piano d’azione nazionale per il contrasto sugli illeciti contro gli uccelli selvatici – ricorda il ministro Costa – Vogliamo rafforzare sempre più la buona sinergia fra amministrazioni centrale, Regioni, Carabinieri Forestali, Ispra e portatori di interesse per attuare il piano”. Il bracconaggio degli uccelli interessa in particolare i Paesi del Mediterraneo. Per affrontare in maniera efficace e congiunta le pratiche illegali di uccisione, prelievo e commercio di uccelli è stato sviluppato e approvato il Piano d’Azione di Tunisi (2013-220), nato sotto l’egida congiunta della Convenzione di Berna sulla Conservazione della vita selvatica in Europa e della Convenzione di Bonn sulle specie migratrici (Cms – Unep), che organizzano annualmente un meeting congiunto per affrontare il problema del bracconaggio degli uccelli nella Regione Mediterranea e valutare i progressi nell’attuazione del Piano d’Azione. Quest’anno il meeting è ospitato dall’Italia fino al 10 maggio, con la partecipazione dei rappresentanti di 25 Paesi europei e dell’area mediterranea, di organismi internazionali e associazioni non governative. Durante l’incontro si discuterà in via prioritaria del prolungamento del Piano d’azione di Tunisi contro il bracconaggio che a oggi identifica azioni concrete per ridurre sensibilmente il fenomeno del bracconaggio entro il 2020. Il Piano d’azione Nazionale per il contrasto sugli illeciti contro gli uccelli selvatici prevede 32 azioni, ripartite in cinque aree di intervento: contrasto diretto (11 azioni), contrasto indiretto (9), prevenzione (5), monitoraggio (5) e cabina di regia (2). Particolare rilevanza assumono l’impegno a un maggiore coordinamento degli interventi, in particolare nei sette black-spot individuati per la particolare concentrazione di atti di bracconaggio, il rafforzamento dei controlli da parte dei Carabinieri Forestali e dei Corpi di Polizia Provinciali, un’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica.

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