Allarme infezioni negli ospedali italiani: migliaia di morti negli ultimi anni, strage di anziani

15 Mag 2019 15:12 - di Redazione

È allarme infezioni ospedaliere in Italia. «Abbiamo monitorato il fenomeno per 3 anni, e ora possiamo dirlo: c’è un’emergenza super-bug e infezioni ospedaliere nel nostro Paese. I dati ci dicono che dal 2003 al 2016 nel nostro Paese è cresciuto enormemente il numero delle morti correlate alla sepsi: siamo passati da 18.668 a 49.301. Decine di migliaia di morti, avvenute nella quasi totalità in ospedale. Nello stesso periodo il tasso di mortalità sepsi è pressoché raddoppiato sia per gli uomini che per le donne». Lo spiega all’Adnkronos Salute Walter Ricciardi, ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica di Roma e direttore dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, a margine della presentazione dell’Osservasalute 2018.
A rendere sempre più insidiose le infezioni ospedaliere è anche l’aumento dell’antibioticoresistenza e il dilagare dei super-bug.

«Se i numeri indicano un raddoppio dei decessi, possiamo dedurre che il dato nella realtà sia almeno triplicato. E non si tratta di un problema di registrazione dei dati: già qualche tempo fa il Centro europeo per il controllo delle malattie aveva segnalato che l’Italia ha il 30% delle morti per infezioni da sepsi correlata all’assistenza. Dunque c’è un problema reale, e il fenomeno è drammaticamente sottovalutato», aggiunge Ricciardi.

I dati Osservasalute mostrano come il fenomeno incida maggiormente fra gli over 75, con 36.824 decessi solo nel 2016. A livello regionale, poi, la crescita della mortalità sepsi-correlata nella classe di età ’75 anni e oltre’ è un fenomeno generalizzato a tutte le aree del Paese. E dal 2016 la situazione non è migliorata. «Abbiamo studiato questo fenomeno per 3 anni, ora possiamo parlare di emergenza nazionale: il Piano nazionale di contrasto all’antibioticoresistenza c’è, ma è rimasto sulla carta. Occorre intervenire per contrastare efficacemente un problema davvero insidioso, che ormai è diventato un’emergenza nazionale», conclude l’esperto.

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