Allarme “guardoni” nei Bed & Breakfast: negli Usa uno su dieci “nasconde” una telecamera segreta
Affittare un appartamento attraverso Airbnb e scoprire di essere stati ripresi – a nostra insaputa – da videocamere nascoste in ogni stanza, persino in bagno e in camera da letto. L’allarme – circolato finora attraverso singoli casi venuti alla ribalta – sarebbe in realtà molto più ampio del previsto, a giudicare da un sondaggio condotto negli Usa dalla società IPX, che rivela come almeno un intervistato su 10 abbia trovato sistemi video mimetizzati che trasmettevano o registravano le immagini più intime dei temporanei ‘inquilini’ delle abitazioni prenotate attraverso Airbnb. Un serio problema di privacy che rischia di complicare il cammino della società fondata nel 2007 che punta nel 2020 a un maxi-sbarco in borsa con una valutazione stimata oltre i 30 miliardi di dollari.
Il sondaggio, condotto su oltre 2 mila utenti americani della piattaforma di affitti brevi, mostra come l’11% degli intervistati abbia scoperto sistemi video in aree proibite dalle norme di Airbnb che – nelle condizioni di policy definite sul suo sito – spiega di chiedere a chi mette a disposizione il proprio appartamento (gli host) “di indicare negli annunci tutti i dispositivi di sorveglianza presenti” spesso posizionati per verificare il comportamento e l’effettiva ‘consistenza numerica’ degli ospiti. Nonostante questa premessa, però, Airbnb vieta espressamente “qualsiasi dispositivo di sorveglianza posto all’interno di determinati spazi privati (come ad esempio camere da letto e bagni) o per il loro controllo, indipendentemente che ne siano informati o meno gli ospiti”.
Insomma, chi entra in un appartamento gestito da Airbnb deve sapere in partenza se e dove sono piazzati sistemi di videosorveglianza (comunque vietate nelle aree ‘sensibili’). Il problema – a giudicare dal 58% di intervistati che si dice preoccupato di violazioni della privacy – sta diventando sempre più ‘scottante’, anche se il 24% degli utenti afferma di accettare sistemi di videosorveglianza in salotto o in cucina. Ma – come spiega il sito www.airbnbhell.com, che raccoglie le ‘peggiori’ testimonianze di host o clienti – a volte l’affittuario è innocente: a piazzare le videocamere nascoste potrebbero essere anche precedenti inquilini, guardoni, con il vizietto di ficcare il naso nelle vite private degli altri.