Addio al disegnatore Miguel Angel Repetto: la sua matita ha dato corpo e colore al mito di Tex
Il mondo dei fumetti, e l’universo di Tex in particolare, dicono addio all’artista argentino Miguel Angel Repetto, per oltre 10 anni tra i disegnatori di Tex, dall’esordio avvenuto sull’Almanacco del West del 1999 fino alla lunga avventura pubblicata sul Maxi Tex del 2012, è morto a Luján, nei pressi di Buenos Aires, all’età di 90 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla figlia Alejandra alla casa editrice milanese Sergio Bonelli che pubblica Tex. Per Bonelli Editore, Repetto ha disegnato anche sette albi della serie regolare dedicata ad Aquila della Notte e un’altra storia breve per l’Almanacco del West del 2002, a costellare una carriera che è stata segnata dal western sin dagli esordi.
Addio a Miguel Angel Repetto, la matita che ha dato corpo e colore al mito di Tex
L’epopea di Tex dagli albori agli esordi, fino all’ingresso definitivo nell’immaginario collettivo
A partire dagli anni ’60 Repetto inizia anche un’intensa attività di collaborazione con varie case editrici straniere, tra cui la statunitense Charlton, l’inglese Fleetway e le italiane Dami e Dardo. A metà degli anni ’80, inoltre, ha realizzato per la King Features Syndicate le nuove strisce dell’Agente Segreto X-9 creato da Dashiell Hammett e Alex Raymond. Ma, è il 30 settembre 1948 quando nelle edicole italiane debutta il primo albo a striscia di Tex, il personaggio creato da Gianluigi Bonelli e realizzato graficamente da Aurelio Galleppini, destinato a diventare il più amato eroe del fumetto italiano e uno dei più longevi del fumetto mondiale. E solo un paio di mesi fa, il 27 gennaio 2019, si è chiusa l’ultima mostra (in ordine di tempo), che 70 anni gli esordi, ha celebrato per la Sergio Bonelli Editore il ranger con una grande esposizione dal titolo “Tex. 70 anni di un mito”, aperta dal 2 ottobre al 27 gennaio 2019 al Museo della Permanente di Milano e patrocinata dal Comune di Milano. Curata da Gianni Bono, storico e studioso del fumetto italiano, in collaborazione con la redazione di Sergio Bonelli Editore, la mostra ha raccontato come Tex sia riuscito, anno dopo anno, non solo a entrare a far parte delle abitudini di lettura degli italiani, conquistando generazioni diverse, dal 1948 a oggi, grazie al suo profondo senso di giustizia e alla sua innata generosità, ma anche a diventare un eroe e un vero e proprio fenomeno di costume, un nome che non ha bisogno di presentazioni.
I 70 anni di un mito che raccontano anche di un Paese in cammino
Nei 70 anni della sua storia, Tex, l’avventuriero, il ranger, il saggio capo degli indiani Navajos, ha vissuto storie epiche e memorabili, ha affrontato banditi e malfattori e salvato tribù indiane ingiustamente perseguitate, ha cavalcato sui sentieri polverosi del vecchio West, come nei deserti infuocati del Messico e nelle fredde regioni del Grande Nord. E indimenticabili, naturalmente sono le sfide con il suo nemico di sempre: Mefisto, l’incarnazione del male. Tutte tappe della mitica epopea di Tex Willer, che è anche quella della Frontiera americana, dalla sua creazione ai giorni nostri, che hanno punteggiato anche la nostra storia di lettori e quella del costume di un Paese in cammino, attraversando gli eventi e i personaggi della serie e gli straordinari artisti della matita e del pennello che hanno reso Tex il mito che noi tutti conosciamo e che appartiene a tutti noi. Sempre e comunque.