25 aprile, rischia una sanzione il generale che non gradiva il comizio dell’Anpi e lasciò la piazza
La notizia sta creando più di un malumore nei confronti del ministro della Difesa Elisabetta Trenta: lo conferma Il Giornale dando conto del fatto che proprio i collaboratori del ministro le avrebbero suggerito di far partire un’istruttoria formale sulla condotta tenuta lo scorso 25 aprile dal generale di brigata dell’esercito Paolo Riccò il quale, ritenendo offensive le parole del presidente Anpi che teneva un comizio a Viterbo, lasciò platealmente la piazza. Riccò aveva ritenuto inopportune le parole del presidente locale dell’Anpi, Roberto Mezzetti, a proposito del comportamento delle truppe italiane in Afghanistan, accusate di avere anche ucciso civili.
“Qualora si dovesse stabilire – scrive Il Giornale – che abbia agito in maniera non consona, potrebbe rischiare un provvedimento disciplinare”. In difesa di Riccò scende in campo Marco Cicala, rappresentante del Cocer Interforze, il quale sottolinea: “Il generale Riccò, se consideriamo i fatti, non ha violato né regolamenti né etica militare, anzi, il suo stile umile e di difesa delle forze armate è in piena coerenza con un giuramento prestato decine di anni fa. Non solo – conclude – lo dimostra la sua carriera, ma anche questi esempi che fanno molto bene non solamente alla coesione interna alla Difesa ma anche al popolo italiano».
“Qualcuno ricordi all’Anpi – commenta Antonio Tisci di Fratelli d’Italia – che non ha alcun titolo per giudicare le azioni dei militari italiani né ha diritto di parlare di crimini di guerra in considerazione di quanto accaduto durante la guerra civile nelle terre giuliano-dalmate e nel triangolo rosso. L’Anpi ricordi il nome di Norma Cossetto e pensi ai suoi crimini di guerra”.
Un Militare non può sottostare a quanto un asserisce, senza avere forse la più pallida idea di cosa significi indossare una divisa e servire la Patria, in pace ed in guerra!