Tria smentisce l’allarme: “Nessuna patrimoniale, anzi flat tax progressiva”
“Non c’è alcun rischio di patrimoniale e sono contrario concettualmente perché colpirebbe al cuore i risparmi degli italiani e avrebbe un impatto distruttivo sulla crescita. Solo parlarne crea una tale incertezza che crea un danno forte all’economia. Parlare di questo significa creare allarme”. Ospite in collegamento da New York di In ½ ora in più su Rai Tre, il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha smentito categoricamente le notizie di una possibile manovra correttiva per il 2019. “Quanto è stato deciso nella legge di bilancio verrà attuato senza che questo comporti la violazione degli impegni presi con la Commissione europea, in termini di deficit strutturale», ha aggiunto Tria rispondendo al pressing di Lucia Annunziata. Il responsabile di via XX settembre, anzi, sollecita coloro ne parlano a stare “molto attenti” perché “di tutto abbiamo bisogno in questo momento tranne che di creare allarme”.
Tria: sì alla flat tax progressiva
Via libera a certe condizioni anche alla flat tax, sollecitata con forza anche oggi da Matteo Salvini (“ridurre le tasse a tutti gli italiani non è un capriccio della Lega, è un’urgenza per l’Italia”) che è tornato a polemizzare a distanza con Luigi Di Maio. “Per me concettualmente va bene. Prima di diventare ministro ne ho anche scritto a favore – ha spiegato Tria – ovviamente si deve mantenere quella progressività che è anche nel dettato costituzionale e questo può essere fatto con una serie di deduzioni e immaginando un’area no tax”. Inoltre, secondo il titolare dell’Economia una unica aliquota fiscale può essere un obiettivo. Il problema è agire attraverso una riforma progressiva. “L’indirizzo è noto – ha aggiunto il ministro dell’Economia – la maggioranza di governo è contraria a un aumento dell’Iva ma al tempo stesso vuole andare avanti a una riforma fiscale che va in direzione di una flat tax».
Cauta ripresa: tasso di crescita dell’0,2 per cento
Cauto ottimismo sulla ripresa: “Con le misure che stiamo prendendo in questi giorni per il sostegno all’economia ci sarà speriamo un impatto positivo, seppur limitato sul tasso di crescita di quest’anno, anche se sarà molto basso dello 0,2%, ma questo implica una crescita sostenuta già dal secondo semestre dell’anno. Per l’anno prossimo – ha concluso – prevediamo una ripresa dell’economia, una crescita non fortissima dello 0,8%, il Fondo monetario stima dello 0,9%”. Ap proposito delle discussione emersa al Fondo Monetario Internazionale Tria ha chiarito: “Siamo nel mezzo di un rallentamento importante, dell’Italia, in Europa e segnali vengono da varie parti del mondo il messaggio che è uscito è di relativo ottimismo, nel senso che si è detto: non siamo in recessione, c’è un rallentamento importante che si spera già nel secondo semestre dell’anno si rafforzino segnali di ripresa”.