Torre Maura, perfino l’antifascista Fiano ammette: «CasaPound e FN ci sono, noi no»
Con il trasferimento degli ultimi nomadi, Torre Maura torna alla sua normalità. Anche le due manifestazioni che hanno visto da una parte le sigle della sinistra politica e sindacale e dall’altra CasaPound e residenti si sono svolte senza i temuti incidenti. I bilanci, però, sono diametralmente opposti: mentre per il movimento delle tartarughe il sit-in ha celebrato «una vittoria del quartiere», per la sinistra è stato soprattutto l’ammissione di una sconfitta. Una sorta di terapia di gruppo collettiva, in cui tutti (o quasi) prendevano atto del proprio fallimento rispetto alle periferie.
I cittadini di Torre Maura contestano il Pd
Ad aiutare il risveglio amaro del Pd ci hanno pensato gli stessi cittadini del quartiere. Non solo nei giorni scorsi, ma anche in occasione della manifestazione di oggi. Mentre il deputato Pd, Emanuele Fiano, disquisiva con la stampa un gruppetto si è avvicinato significando il proprio disappunto per la manifestazione. «C’hanno pure il coraggio di presentarsi a una manifestazione, dopo che i fascisti li hanno portati loro qui», è stato detto a Fiano, secondo quanto riferito dall’Huffington post. «Veltroni, Rutelli, Marino, qui nessuno ha fatto niente. Le periferie fanno schifo, ve ne dovete ‘anna», è stato quindi l’invito a un Fiano che, rimasto senza parole, ha chiamato in soccorso Matteo Orfini. Ma all’ex presidente del partito non è andata meglio: «Quando vi abbiamo chiamato avete sempre risposto con arroganza. In questi ultimi giorni dove eravate?», ha chiesto una donna, aggiungendo che «potevate chiamare le persone. Invece qui non abbiamo visto nessuno». Il colpo di grazia, però, lo hanno dato due ragazzi, infierendo laddove fa più male: «E com’è che CasaPound qua non c’era e ora è arrivata?».
Psicodramma a sinistra: «In periferia non ci considerano»
A quel punto perfino Fiano, l’uomo che voleva vietare per legge la vendita dei calendari del Duce, ha dovuto prendere atto che «CasaPound e Forza Nuova fanno un lavoro di presenza», mentre «noi non siamo considerati nemmeno presenti in queste zone». «Dobbiamo iniziare a inserirci, riaprire sedi, esserci, l’antifascismo non basta», è stata la constatazione di Fiano. Si tratta di una presa di coscienza che potrebbe fare un gran bene al Pd, ma che non sembra sia stata alla portata di tutti se Marco Furfaro, della direzione nazionale, ancora oggi sosteneva una vecchia tesi, offensiva nei confronti dei cittadini in difficoltà: «La gente è disperata e può diventare facile ostaggio di fascisti», che, secondo Furfaro, arriverebbero «in periferia a fare gli sciacalli dai loro palazzi dorati». Ma ad ammettere che la sinistra ha abbandonato le periferie è stata anche la segretaria nazionale della Fiom, Francesca Re David, per la quale «non si possono lasciare le periferie in mano ai fascisti» e «servono presidi democratici permanenti nei territori». Un concetto espresso da altri esponenti della Cgil, come la responsabile della Funzione pubblica Roma e Lazio, Fiorella Puglia, che motivato la sua presenza in piazza col fatto che «non vorremmo lasciare il quartiere nelle mani della destra».
I comitati civici al M5S: «Torre Maura è ovunque»
E ad ammettere, di fatto, la propria inadeguatezza è stato anche il M5S di Roma, attraverso le parole del presidente dell’Assemblea capitolina, Enrico Stefàno. «Avremmo potuto comunicare meglio con la cittadinanza, ma qui come fai sbagli», ha detto il grillino, spiegando che «l’amministrazione sta cercando di rispondere, si sta lavorando per chiudere i campi rom, ma la procedura è complicata e facilmente strumentalizzabile». Ma a ricordare all’amministrazione che «quello che è accaduto a Torre Maura può accadere ovunque» ci hanno pensato i comitati di quartiere che oggi hanno tenuto in Campidoglio la manifestazione “Roma merita di più”. «La gente è esasperata da problemi del territorio: sicurezza, oltre ai servizi che mancano», ha detto il presidente del Comitato di quartiere Ponte di Nona, Franco Pirina, per il quale «al di là dei colori politici, c’è il bene comune del territorio e la lotta comune nel difenderlo».
CasaPound: «Noi con il quartiere. Abbiamo vinto»
Dunque, dalla vicenda di Torre Maura sia la sinistra sia il M5S, per loro stessa ammissione, ne sono usciti con le ossa rotte. E non è bastato nemmeno l’arrivo del 15enne Simone a riscattarli. «Fanno di Simone, di un ragazzino, un eroe, ma non parlano di un bando da un milione di euro speso esclusivamente a vantaggio di rom sinti e caminanti», ha ricordato il consigliere municipale di CasaPound a Ostia, Luca Marsella, sottolineando che «mentre ci dipingete come squadristi, non considerate che questo ragazzino è venuto a parlare con noi e la discussione ha avuto toni sereni e costruttivi». «Proviamo a mandare un ragazzino dei nostri a una manifestazione dei centri sociali. Vediamo chi sono i cattivi e i violenti», ha aggiunto Marsella, sottolineando che «noi oggi abbiamo vinto: la Raggi i rom li ha mandati via perché noi ci siamo stati. Dal canto loro, i cinque stelle, che molti qui hanno votato perché si mostravano come il cambiamento, si rivelano oggi peggio del Pd». È stato poi il rappresentante del movimento nel VI Municipio, Giorgio Dossena, a sottolineare che la manifestazione di oggi «significa celebrare una vittoria del quartiere». «Siamo venuti ad aiutarli, non ad aizzarli, a sostenerli, a dispetto di chi li ha abbandonati», ha poi aggiunto il responsabile di Cpi nel Municipio V, Giuseppe Di Silvestre, secondo il quale «i cittadini hanno visto in CasaPound ciò che veramente è: il sindacato degli italiani».