Si stringe la morsa Lega-Cinquestelle intorno a Tria: slitta la nomina nell’Asi della sua consigliera Bugno

4 Apr 2019 12:23 - di Leo Malaspina

Sarebbe slittata la nomina di Claudia Bugno al consiglio dell’Agenzia spaziale italiana. La designazione della consigliera del ministro Giovanni Tria, indicata martedì scorso all’Asi dopo il passo indietro della stessa su Stm, non è stata infatti ratificata dal Comitato interministeriale dell’Agenzia, che avrebbe dovuto tenersi questa mattina. E dietro il rinvio – un nuovo Comitato è fissato per martedì della prossima settimana – a quanto apprende l’Adnkronos da fonti M5S, ci sarebbe sempre il complicato rapporto tra Tria e il Movimento. Il comitato dell’Asi, presieduto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, è composto da 12 ministri -quasi tutti i responsabili dei vari dicasteri eccezion fatta per alcuni ‘fuori tema’, ad esempio i titolari della Famiglia e della Giustizia- più il presidente della conferenza Stato-Regioni. Questa mattina l’organismo avrebbe dovuto procedere con la nomina del presidente e del cda dell’Agenzia. Ma i ministri in quota M5S si sarebbero resi tutti indisponibili, con la sponda della Lega.

Un rinvio strategico per pressare Tria?

Il rinvio della nomina di Bugno – nonché dell’intero cda – arriva all’indomani dell’ennesima giornata di tensione sulla direttrice M5S-Tria, stavolta esplosa sul dl crescita, atteso questo pomeriggio in un Cdm che già si preannuncia di fuoco. Ma il vento di guerra spira ormai da giorni, al centro proprio Bugno, la fedelissima di Tria: contestualmente al suo passo indietro su Stm è arrivata, dal Mef, la designazione al Consiglio dell’Agenzia spaziale italiana oltre alla
garanzia della permanenza nello staff del ministro. Troppo per i 5 Stelle, che chiedevano dimissioni in todo e hanno letto la scelta del Mef come un mezzo passo avanti per Bugno anziché come un passo indietro. Gli attriti tra M5s e Tria sul ruolo della consigliera del ministro del resto rimbalzano ormai da tempo. A metà febbraio, Bugno era finita nel mirino dei 5 Stelle per un ruolo nel cda di Banca Etruria omesso – in realtà l’esperienza figurava ma con un acronimo difficilmente interpretabile – nel curriculum destinato al Mef, una vicenda che aveva portati i 5 Stelle a mettersi a lavoro su un’interrogazione parlamentare. Nei giorni scorsi è poi saltato fuori un nuovo caso: al centro il figlio della seconda moglie del ministro Tria, Niccolò Ciapetti. I fatti sarebbero questi: a due mesi di distanza dall’assunzione di Bugno da parte di Tria, il figliastro del ministro entra alla Tinexta spa, il cui amministratore delegato, Pier Andrea Chevallard, è compagno di Bugno. Ciapetti, inoltre, era stato addetto stampa nello staff di Bugno quando lei, sotto Matteo Renzi, era diventata coordinatrice della candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024. A Bugno, da mesi ormai, vengono inoltre attribuite una serie di ingerenze che avrebbero mandato su tutte le furie i 5 Stelle, toccando in prima persona il vicepremier e ministro Luigi Di Maio. Primo tra tutti, il dossier Alitalia che ha visto Tria piuttosto scettico sul piano portato avanti da Di Maio e dal ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli. Per i 5 Stelle dietro le resistenze di via XX Settembre ci sarebbe proprio la longa manus di Bugno, già vice presidente di Public Affairs della nostra compagnia di bandiera. Ma su Tria aleggia anche la “sfiducia” della Lega per i ritardi nell’attuazione dei decreti sui rimborsi ai truffati.

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