Sesso con minore, la difesa non convince il Riesame: la “prof” di Prato resta ai domiciliari
Il Tribunale del Riesame di Firenze ha confermato gli arresti domiciliari per la 31enne di Prato indagata per violenza sessuale sul 15enne da cui ha avuto anche un figlio ora di 7 mesi. Le motivazione dei giudici, con le quali è stata ribadita la validità dell’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Prato, saranno depositate tra qualche giorno. La decisione non è giunta inattesa: la Procura aveva già espresso parere negativo sulla richiesta dei difensori.
L’istanza della difesa
Durante l’udienza di lunedì scorso al Tribunale del Riesame, i legali della donna, gli avvocati Mattia Alfano e Massimo Nistri, avevano chiesto la revoca degli arresti sostenendo che «la signora non ha più avuto e non ha più cercato contatti con il ragazzo da quando ha avuto contezza del procedimento in corso». I legali avevano sostenuto anche che «la signora non ha mai frequentato siti pedopornografici» e che «non ci sono pericoli di reiterazione del reato». Inoltre, Alfano e Nistri avevano riferito che la loro assistita ha iniziato un percorso psicoterapeutico di cura, dopo aver preso piena consapevolezza dell’accaduto.
La «pausa di riflessione del marito»
Durante l’udienza del Riesame era anche stato depositato l’elenco degli appuntamenti con lo specialista per la cura psichiatrica. Sempre secondo i leali, la necessità di revocare gli arresti domiciliari sarebbe stata dettata anche dalla necessità di accudire il figlio più piccolo, di sette mesi, e anche di condurlo alle varie visite mediche. Nel frattempo, la difesa ha fatto sapere che il marito della donna si è allontanato dalla casa coniugale per una «pausa di riflessione», portando con sè il figlio maggiore che ha 11 anni. Gli argomenti della difesa, però, evidentemente non hanno convinto i giudici, dei quali ora si attendono le motivazioni.