Scandalo Pd in Umbria, Calenda: «Situazione vergognosa, Marini si deve dimettere»
La fase giudiziaria è appena cominciata, ma la responsabilità politica è già emersa chiaramente, ed è gravissima: sullo scandalo sanità che vede coinvolto il Pd in Umbria, non ha dubbi Carlo Calenda che, ai microfoni di Radio Anch’io, poco fa ha dichiarato: «La situazione in Umbria è vergognosa, le intercettazioni sono molto chiare, dal punto di vista giudiziario è noto che si è sempre innocenti fino a prova contraria ma la responsabilità politica è gravissima»…
Inchiesta-scandalo Pd in Umbria, Calenda: «È una schifezza»
Poi, entrando nel merito degli ultimi accadimenti, Calenda, candidato nella lista Pd-Siamo Europei alle prossime consultazioni di maggio, aggiunge anche: «La rimozione del segretario (regionale, ndr) Bocci non è sufficiente e, in caso di coinvolgimento provato, la Presidente della Regione Marini si deve dimettere come si fa in ogni paese normale. Perderemo l’Umbria? Perderemo l’Umbria, ma lo faremo con onore, perché in politica mantenere l’onore è la prima cosa»… Parole forti, quelle pronunciate da Calenda, che già nei giorni scorsi sulla vexata quaestio ha sentenziato senza giri di parole: «Volete sapere cosa penso dell’Umbria? E’ una schifezza. Dobbiamo dire palesemente “signori, è una schifezza”». Del resto, la mannaia giudiziaria è calata su diverse personalità di spicco del Pd umbro, e infatti, come riferisce, tra gli altri, anche il sito de La Presse sulla vicenda, l’indagine ha portato agli arresti domiciliari di un nutrito numero di persone…
Calenda: «Situazione vergognosa, la Marini si deve dimettere»…
L’inchiesta, infatti, come noto, coinvolge l’assessore regionale alla Sanità Luca Barberini, che ha già annunciato le sue dimissioni; il segretario umbro del Partito democratico, Gianpiero Bocci, con il partito già commissariato; il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Emilio Duca e quello amministrativo Maurizio Valorosi. Essendo peraltro indagata la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, anche lei del Pd come Barberini, complessivamente l’inchiesta coinvolge 35 persone e si concentra su 11 concorsi per una trentina di assunzioni tra medici, infermieri e personale ausiliario, anche delle cosiddette categorie protette. «Dopodiché – ha poi concluso in diverse dichiarazioni rilasciate a più riprese in questi giorni Calenda – siccome io cerco sempre di capire come si possono impedire le schifezze, c’è una serie di cose che si possono fare per cercare di evitare le schifezze». A buon intenditor…