Salute, cresce il “turismo dentale” all’estero: ma è pentito un paziente su due
In migliaia volano ogni anno in Croazia, Romania, Moldavia, Ungheria con un pensiero fisso: ritrovare un sorriso a prova di denti senza svuotare il portafogli. Sono i forzati del turismo dentale: Ad attrarli verso i dentisti dell’Est, infatti, sono soprattutto le parcelle più basse legate a regimi di tassazione agevolata che consentono di praticare sconti impensabili qui da noi. Sia sulla manodopera sia sul costo dei materiali dei manufatti protesici. A detta di Sabrina Santaniello, presidente Andi (Associazione nazionale dentisti italiani) di Roma e segretario Andi nazionale, la metà di quelli che sono volati all’estero per ritrovare il bel sorriso, «non rifarebbe più questa esperienza». Colpa anche dell’informazione: «Per aumentare lo share degli ascolti – accusa infatti la Santaniello -, molti programmi televisivi diffondono racconti e testimonianze relative a cure dentali all’estero a basso costo. Si tratta di testimonianze spesso non attendibili, se non nell’immediato, in quanto è solo a distanza di tempo che si possono valutare gli effetti di cure odontoiatriche effettuate in maniera non corretta».Un altro punto dolente evidenziato dall’Andi Roma è rappresentato dalla possibilità di comprare pacchetti definiti low cost che «includono cura, volo e soggiorno», ma che «escludono poi ogni forma di assistenza in caso di problemi successivi alla cura», con buona pace del rapporto fiduciario che, invece, rimarca la Santaniello, «si trova nei nostri studi, con il suo medico» al quale si può rivolgere in «qualsiasi momento per le cure e l’assistenza nel tempo relativa al lavoro svolto».