Roma invasa da otto milioni di topi: la Raggi fa lo scaricabarile

11 Apr 2019 16:21 - di Carlo Marini

Quando Guido Bertoldo, nella sua fugace campagna elettorale per la poltrona di sindaco, parlò dei topi a Roma come di un’emergenza drammatica per la Capitale, venne irriso. A distanza di pochi anni, l’ex capo della Protezione civile si è rivelato una inascoltata Cassandra.

Con qualche anno di ritardo anche la giunta Raggi si è accorta che la situazione è drammatica. Ieri il Comune ha attuato una meravigliosa operazione di scaricabarile. Ha invitato infatti il I Municipio (l’area del centro storico, uno dei rari Municipi non amministrati dal M5s) a intervenire subito per «occludere i fori e i dissesti presenti sui marciapiedi e lungo il ciglio stradale», «rimuovere i pedali degli alberi abbattuti» e «provvedere a ripristinare le pavimentazioni dove si rimuovono i residui delle alberate» per contrastare l’invasione di topi. Insomma, se il centro storico è invaso dai topi, la responsabilità non sarebbe della giunta pentastellata, ma del minisindaco eletto con un altro partito.

Sabrina Alfonsi, presidente I Municipio

Secondo alcune stime i roditori sarebbero due per abitante, sotto al suolo della Capitale sorge una città sotterranea con otto milioni di ratti (i tre milioni di residenti e un milione che arriva e va via quotidianamente). Un’emergenza continua, che non conosce tregua. Adesso la strategia da adottare è quella di imprigionare gli animali nel sottosuolo oppure in quello che rimane di tronchi abbattuti dal vento oppure frutto di rimozione di piante ad alto fusto perché caduti o in pericolo di cadere.

Roma invasa dai topi, Raggi se ne lava le mani

Un fenomeno «da imputare principalmente alla presenza di rifiuti al di fuori degli appositi contenitori, problema che ha interessato tutta la città, associata alla mancata manutenzione del verde stradale».
Dal Comune si fa anche presente che l’anno scorso c’è stato «un incremento della popolazione murina, malgrado gli interventi di derattizzazione» e che «in alcune aree del I Municipio si è riscontrata la presenza di tane al di sotto dei resti di alberi abbattuti e non rimossi. E all’interno di fori sui marciapiedi e dissesti delle pavimentazioni stradali a ridosso dei cigli dei marciapiedi». Pronta la replica di Stefano Marin, presidente della Commissione Ambiente del I Municipio. «Si tratta di un altro fallimento della sindaca, un altro grande problema non risolto per la città. Il Dipartimento tutela ambiente poi cerca di ribaltare le proprie responsabilità sul nostro Municipio». Un film già visto in casa Raggi. Se non è colpa dei “poteri forti”, è colpa degli altri.

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